Dopo le prime due partite, la serie tra Golden State Warriors e Los Angeles Clippers si trasferisce a L.A. sull’1-1, abbastanza sorprendentemente.
Nonostante la sbandata di gara 1 (121-104 per Golden State), coach Doc Rivers ha la costanza di non cambiare piano tattico, nemmeno sul -30 all’inizio del terzo quarto di gara 2, e con la complicità dei “soliti” Warriors spreconi (43 palle perse in due partite) i Clips mettono a segno una rimonta memorabile nel quarto periodo (135-131 il risultato finale).
Coach Steve Kerr incassa l’infortunio di DeMarcus Cousins (serie finita?) e recrimina per un 2-0 alla portata ma vanificato da troppi errori e palle perse, e da un Lou Williams da 30.5 punti e 10 assist a partita.
Steph Curry chiude le prime due partite con un 13 su 24 complessivo da tre punti, mentre Klay Thompson (costretto ad un super-lavoro difensivo contro Gallinari e Williams) paga dazio in attacco. Pat Beverley riesce ad infastidire Kevin Durant il tanto che basta per portare progressivamente fuori dalla partita l’MVP delle finali 2018 (9 palle perse in gara 2).
WARRIORS-CLIPPERS GARA 1: GREEN E IGUODALA LE CHIAVI IN DIFESA
L‘attenzione di coach Doc Rivers per gara 1 della serie è tutta difensiva. Come rendere la vita difficile al trio Curry-Durant-Thompson? Rivers sceglie di partire con Pat Beverley in marcatura singola su Kevin Durant, nonostante i 30cm di differenza tra i due, riempiendo l’area e sfidando DeMarcus Cousins e Draymond Green al tiro da fuori.
Ai due rookie dei Clippers Shai Gilgeous-Alexander e Landry Shamet il compito di inseguire Steph Curry e Klay Thompson, mentre Ivica Zubac e Danilo Gallinari “zonano”, pronti a correre in aiuto di Beverley. Dall’altra parte, Durant, Green e Thompson accettano qualsiasi cambio difensivo sui pick and roll che coinvolgono Gallinari e Beverley, sfidando l’ex giocatore degli Houston Rockets al tiro.
Golden State parte piano in attacco. Draymond Green perde 3 dei suoi 6 palloni finali nei soli primi 5 minuti di primo quarto, tentanto passaggi troppo difficili, ed a sua volta Curry spedisce due passaggi direttamente alle prime file della Oracle Arena.
La versatilità difensiva di Klay Thompson nega a Gallinari la via del ferro in almeno un paio di occasioni, il Gallo trova i primi canestri solo al tiro da fuori, mentre l’esperimento Zubac termina dopo appena 10 minuti per Doc Rivers, che si affiderà per il resto della gara ai più mobili Montrezl Harrell e JaMychal Green.
Clippers in difficoltà offensiva nel primo quarto, la musica cambia all’ingresso in campo di Lou Williams (top scorer dei suoi con 25 e 9 assist a fine gara) e Montrezl Harrell. Steve Kerr decide di ri-buttare nella mischia un DeMarcus Cousins poco mobile assieme a Durant, Thompson, Shaun Livingston e Quinn Cook, e Doc Rivers approfitta del momento per scatenare Williams e Harrell: risultato? Parziale Clippers e partita in parità sino alla metà del secondo quarto (55-53 Warriors):
DeMarcus Cousins costretto ad uscire dall’area per inseguire Lou Williams, Steve Kerr corre ai ripari inserendo Draymond Green da “5” assieme ad Andre Iguodala
La partita cambia a 2 minuti dal riposo lungo. Kerr abbassa il suo quintetto e propone Draymond Green da “5”, assieme ad Andre Iguodala, e la mobilità di Green scardina il pick and roll di Williams&Harrell.
Steph Curry si accende e firma un parziale da 8-0 da cui i Clippers non si riavranno più (87-73 a 3 minuti dalla fine del terzo quarto). Gli uomini di coach Rivers perdono la calma, Gallinari e Beverley rimediano due falli tecnici (Rivers contesterà il metro arbitrale nel post partita) e l’energico Pat viene addirittura espulso assieme a Durant a 4 minuti dal termine, a partita chiusa, dopo l’ennesimo scambio di “complimenti” della serata.
Gara 1 per L.A. dura appena un tempo. Steph Curry non si ferma più e chiude con 38 punti, 15 (!) rimbalzi e 7 assist, con 8 su 12 al tiro da tre punti. L’unica nota negativa della serata per i bi-campioni in carica le troppe palle perse (21, 6 a testa per Green e per un rimandato Cousins, all’esordio ai playoffs), palle perse di cui però i Clippers non sanno approfittare.
Danilo Gallinari chiude con 15 punti e 8 rimbalzi, ma con 4 su 14 al tiro in 30 minuti. Montrezl Harrell ne aggiunge 26 dalla panchina e Shai Gilgeous Alexander lotta (18 punti e 5 rimbalzi) ed è autore di un buon primo tempo difensivo contro Curry.
WARRIORS-CLIPPERS GARA 2: COUSINS SI INFORTUNA, RIMONTA CLIPPERS
Stick to the plan. Seguiamo il piano, così Doc Rivers ed i Los Angeles Clippers attaccano gara 2. Dopo la batosta della prima partita i Clippers non cambiano, quintetto e rotazioni invariate, Pat Beverley, Landry Shamet e Shai Gilgeous-Alexander sono però più aggressivi e non lasciano al solo Danilo Gallinari la responsabilità dell’attacco, in attesa di Lou Williams dalla panchina.
Steve Kerr, che dopo gara 1 aveva promesso più minuti per la sua “death line-up”, sarà costretto a farvi affidamento forzato. Dopo appena 4 minuti di gioco DeMarcus Cousins deve abbandonare campo e – probabilmente – serie, con un infortunio (si teme addirittura uno strappo muscolare) al quadricipite della gamba sinistra.
Se gli esami confermeranno lo strappo, i playoffs di “Boogie” potrebbero essere finiti dopo soli 25 minuti di gioco complessivi. Complici le palle perse iniziali dei Clippers, gli Warriors corrono e costringono gli avversari ad accoppiarsi in emergenza in transizione difensiva, ed a spendere tanti falli (saranno 45 i liberi tirati dagli Warriors a fine gara).
Nel primo tempo, l’aggressività dei Clippers produce solo tanti tiri sbagliati, Steph Curry ha buon gioco contro gli iper-aggressivi esterni avversari e gli Warriors contengono il pick and roll di Lou Williams mandando Thompson sul 2 volte sesto uomo dell’anno e costringendolo a liberarsi del pallone. Il rientro in campo di Curry e Green coincide con un parziale che manda i bi-campioni al riposo lungo sul +23 (73-50).
Partita finita e serie in ghiaccio dunque? Nemmeno per idea.
Curry va in panchina col quarto fallo personale sul +28 Warriors (86-58) con 8:39 da giocare nel terzo periodo, Pat Beverley ritorna a “tormentare” Durant che esasperato spende 3 falli rapidi e torna a sua volta in panchina. Lou Williams approfitta della marcatura di Quinn Cook per tornare a segnare e creare gioco (36 punti e 11 assist a fine gara per lui), ed i Clippers tengono la testa dentro la partita, nonostante il punteggio (94-108 a fine quarto, ancora 118-102 a 8:04 dal termine).
Landry Shamet corona la rimonta dei Clippers con la tripla del +2. Per il rookie ex 76ers una prova da 12 punti e 4 tiri da tre punti a bersaglio
I Clippers si sono però sciolti in attacco. 44 punti nel terzo periodo e dopo tre quarti difficili anche Danilo Gallinari si iscrive alla partita e alla serie. Il Gallo fa -8 (120-112), Beverley esaurisce la sua “scorta” apparentemente inesauribile di falli ed esce dalla gara, Durant sfonda su Harrell (quinto fallo), blocca in movimento per Curry (sesto fallo) e saluta a sua volta la partita (21 punti e 5 assist ma solo 9 tiri per KD).
Lou Williams impatta la gara sul 128 pari a 1:10 dal termine, Landry Shamet da tre la chiude (133-131 a 15.9 dalla sirena finale) dopo un errore su un piazzato facile di un Klay Thompson fuori ritmo (2 su 10 da tre punti in due partite).
Curry trova un buon tiro sul cambio offensivo di Harrell ma lo sbaglia, e la serie è 1-1. “Abbiamo meritato di perderla” Commenta Thompson nel post gara.
WARRIORS-CLIPPERS, COSA ATTENDERSI?
Doc Rivers ha avuto la pazienza di non cambiare piano partita in corsa, affidandosi a ciò che ha portato i Clippers fino a qui: tiro da tre punti, attacco bilanciato e tanti, tanti pick and roll Williams-Harrell.
L’infortunio di DeMarcus Cousins pare aver tolto di mezzo l’interrogativo “Quali Warriors vedremo con DMC in campo ai playoffs?”, e rispedito l’orologio indietro di un anno esatto. Steve Kerr ha utilizzato Klay Thompson da “jolly” difensivo, mandandolo sulle piste di Danilo Gallinari, Montrezl Harrell e persino Lou Williams, e percentuali e gambe ne hanno fin qui risentito.
A preoccupare i bi-campioni NBA in carica devono essere le tante palle perse dannose, quelle consegnate nelle mani della difesa. Shamet, il “molesto” Beverley e le braccia lunghissime di Shai Gilgeous-Alexander continueranno a mettere pressione ai portatori di palla Warriors sino all’ultimo secondo della serie, sperando che le percentuali da dietro l’arco assistano i Clippers.
Due partite mature di Danilo Gallinari, capace con l’esperienza di trovare un modo per mettersi in ritmo (50% al tiro da tre punti) nonostante le tante attenzioni difensive su di lui. Klay Thompson è destinato ad accendersi prima o poi nelle prossime due gare, Andrew Bogut ed un ottimo Kevon Looney si distribuiranno i minuti di Cousins.