Paul George segna 34 punti al suo rientro dopo uno stop di 3 mesi per infortunio, e i suoi LA Clippers battono in rimonta gli Utaz Jazz per 121-115 e li mandano in crisi.
PG13, fermo da fine dicembre a causa di una lesione al legamenti del gomito destro, gioca senza particolari restrizioni di minuti e in 31′ chiude con 10 su 20 al tiro, 6 su 9 da tre punti e 6 assist con 4 recuperi difensivi. George, Reggie Jackson e l’impatto dalla panchina di Terance Mann, Isaiah Hartenstein e Luke Kennard sono le chiavi per l’ennesima rimonta “disperata” ma di successo in stagione per la squadra di coach Tyronn Lue.
Disperata, perché i Jazz sono avanti per 76-51 a 8 minuti dal termine del terzo periodo, e ancora sul +12 alla fine del quarto. Utah crolla però nel periodo finale (39-21) sotto il peso delle 4 sconfitte consecutive con cui si era presentata alla Crypto.com Arena, e di una zona play-in che, per quanto incredibile possa sembrare è ormai lontana solo 2 partite.
Ai Jazz mancano Hassan Whiteside, Bojan Bogdanovic e Danuel House, ma Juancho Hernangomez dimostra di potersi rendere utile e impiegato da coach Snyder con 13 punti e 6 rimbalzi in 28 minuti, e un solo errore al tiro. Chi – o meglio cosa – marca visita contro i Clippers è la difesa: Utah concede il 49% dal campo e 15 triple di squadra al 26esimo attacco NBA per offensive rating, e quel che è peggio anche 28 tiri liberi.
Una volta tornati a tiro, i Jazz vengono soffocati dalla pressione difensiva dei padroni di casa e cedono. Con i Clippers avanti per 112-111 a 2 minuti dalla fine, Jordan Clarkson segna il floater del nuovo +1 Utah, ma i colpi del KO li mettono a segno Paul George, in entrata contro Rudy Gobert, e Luke Kennard che con 1 minuto ancora da giocare segna la tripla del 117-115 su assist di PG13. Utah non segna più e trova il quinto KO di fila.
Dei suoi 34 punti finali, Paul George ne ha segnati 20 nel solo terzo quarto per lanciare la rimonta dei Clippers. “Il mio braccio? E’ al 90% ma stiamo ancora crescendo”, dice dopo la partita “diventerà ancora più forte, io mi sono sentito bene. Niente dolore, nessun problema“. George ha rivelato dopo la gara di aver “seriamente considerato” l’opzione intervento chirurgico nelle scorse settimane, decisione che avrebbe posto fine alla stagione dell’ex star di Pacers e Thunder. Rischio per fortuna scongiurato, e ora i Clippers forti del loro miglior giocatore guardano ai play-in certi del loro ottavo posto, e alla prospettiva di giocare la post-season anche in una stagione di transizione.
“Avevo pensato di operarmi subito dopo l’infortunio, per evitare di dover passare un’altra estata a fare riabilitazione“, prima che i medici consigliassero al giocatore e ai Clippers un approccio conservativo, che avrebbe permesso al legamento lesionato di guarire naturalmente. E così è stato. “Ne ho approfittato per lavorare sul mio gioco con la mano sinistra, e penso che si vedranno i risultati da qui in avanti“.
Il solo rientro di Paul George servirà a migliorare la qualità offensiva di una squadra, i Clippers, che per il resto sono la nona difesa NBA per defensive rating e la sesta per percentuale da tre punti. E le buone notizie in vista dei play-in potrebbero non essere finite, con Norman Powell che riprenderà ad allenarsi la prossima settimana e che potrebbe dunque rientrare in tempo.