I Cleveland Cavaliers si stanno muovendo sul mercato per trovare squadre interessate a Kevin Porter Jr, prima di tagliarlo. La guardia dei Cavs non ha ancora mai messo piede sul campo da basket in questa stagione per via dei suoi ripetuti problemi con la legge. La motivazione dell’ormai scontato addio all’Ohio è stata la reazione avuta dal ragazzo lunedì quando ha scoperto che il suo armadietto era stato dato al neo acquisto Taurean Prince.
Il coach dei Cleveland Cavaliers parla dopo il caso Kevin Porter Jr.
La reazione esagerata e violenta avuta dal prodotto di USC non è piaciuta alla dirigenza che, visti anche i precedenti di Porter, ha deciso che era meglio interrompere il rapporto prima che questo evento instaurasse malumori o che fosse esempio di una cattiva “cultura” per gli altri giovani. Ecco le parole rilasciate da coach J.B. Bickerstaff a Cleveland.com:
“Siamo tutti dispiaciuti per l’accaduto, ma comprendiamo la scelta della società. Purtroppo, dopo ciò che è successo ieri, l’addio era l’unica cosa rimasta da fare per mantenere la nostra cultura sana. Questo è un buon momento per noi e non ci possiamo fare distrarre da nulla. Anche gli altri ragazzi sono dispiaciuti per l’accaduto, anche perché molti hanno un buon rapporto con Kevin. Però sono sicuro che tutti hanno capito la scelta e ciò non sarà fonte di distrazione per loro, ma continueranno a lavorare come hanno sempre fatto fino ad ora. Ovviamente auguriamo tutti il meglio a Porter e speriamo che riuscirà presto a trovare una nuova squadra dove avere successo”
I Cavs hanno dato una forte mano a Porter negli ultimi mesi con i suoi problemi giudiziari e il giocatore, nonostante non potesse giocare, si allenava con la squadra. Nelle partite in casa, in più, si sedeva in panchina per supportare i compagni (come fatto giovedì nella vittoria contro i Knicks). Il suo era un piano di reintegrazione che stava funzionando, ma lo sfogo per lo spostamento di armadietto (che poi ha portato a mancanza di rispetto verso compagni e dei membri dello staff) gli è stato fatale.
Cavs: la storia e i problemi di Kevin Porter Jr dalle denunce alla lite in spogliatoio
Nonostante abbia solo 20 anni Porter ha, purtroppo, avuto già diverse volte a che fare con guai giudiziari, che spesso lo hanno portato all’arresto. Lo scorso agosto è stato accusato di aver picchiato una donna, mentre tra ottobre e novembre ha avuto un incidente stradale, è stato accusato di possesso di armi da fuoco senza permesso e di uso e possesso di marijuana.
Lo scorso ottobre Kevin Porter Jr aveva alarmato squadra e compagni con un post su Instagram inquietante: il giocatore aveva postato un riquadro nero con la scritta: “desiderate mai di veder finire i vostri giorni?“, prima di cancellare i suoi account social.
Nonostante tutte queste disavventure i Cavs gli sono rimasti sempre accanto, specialmente il GM Altman, che in lui ha sempre visto “brava persona“. La squadra dell’Ohio non lo ha mai sospeso o multato e ha sempre provato a lavorare con lui, investendo tempo, energia, impegno e risorse. Gli hanno dato numerose opportunità per dimostrare che era emotivamente capace di gestire tutto ciò che gli stava capitando. Ma l’ultimo episodio successo nello spogliatoio della squadra, sommato alla preoccupazione che Porter Jr stesse diventando un’influenza negativa per i tanti giovani, ha costretto la dirigenza ha prendere una decisione drastica.
Il rammarico dei Cavs sarà quello di non essere riusciti a far mettere la testa a posto a un giocatore su cui avevano puntato tanto (viste le 4 seconde scelte spese per prendere la sua scelta allo scorso draft) e che nel primo anno NBA, giocando solo 50 partite, aveva realizzato una media di 10 punti, 3.2 rimbalzi e 2.2 assist tirando con il 44% dal campo. Oltre alle statistiche erano le prestazioni che facevano ben sperare di del nativo di Seattle, ma purtroppo per stare in NBA non basta il talento…