ECA e FIBA potrebbero aver risolto tutte le loro beghe, almeno secondo il portale greco SDNA. Si deciderà tutto nella riunione degli azionisti di domani, dove potrebbe avere luogo una vera rivoluzione con lo zampino della NBA.
ECA e FIBA: tutte le ipotesi al tavolo
Oltre alla temporanea esclusione delle squadre russe e alla relativa riassegnazione delle wild card, che secondo il portale Fostonsport andranno alla Stella Rossa, al Partizan e al Valencia, si discuterà della struttura del torneo.
Secondo Sotiris Vetakis, 7 club in passato discussero dei problemi dell’Eurolega, mancati introiti e copertura televisiva insufficiente, giungendo ad un punto di svolta.
L’ipotesi è quella di costituire un torneo a 24 squadre, probabilmente divisa in 2 Conference, con un totale di 46 partite. Eventualmente ci sarebbe una fusione tra Eurocup e Basketball Champions League, creando un torneo in cui le migliori 6 avranno accesso al nuovo format dell’Eurolega.
Questa condizione permetterebbe sia di superare le divisioni con la FIBA, sia il riavvicinamento dell’NBA, che tempo interruppe le amichevoli con le squadre europee. Le massima americana avrebbe intenzione di istituire un progetto simile a quello di Basketball Africa, cercando di ” esportare ” sempre più talenti. Successivamente entrerebbe in gioco anche Netflix, che ingloberebbe le competizioni europee e africane, sulla falsariga di Amazon Prime.
Ora però la partita si giocherà sulla nomina a CEO dell’Eurolega: con Jordi Bartomeu ormai ai margini, la partita si gioca su due nomi, quelli di Dejan Bodiroga, ex campione serbo, e Jesus Beno, vice presidente di NBA Europe. Se l’ipotesi della separazione dei ruoli venisse confermata, Bodiroga diventerebbe con alta probabilità il CEO.
La giornata di domani sarà cruciale per il futuro non solo della massima competizione europea, ma anche della NBA, in termini di progresso ed espansione.
