Chiusura di mercato con i fuochi d’artificio per la Pallacanestro Trieste che ha ufficializzato l’ingaggio dell’ex Golden State Warriors, Juan Toscano-Anderson. Sarà lui il nuovo faro della formazione giuliana, impegnata anche nella prossima edizione della Basketball Champions League.
Pallacanestro Trieste, ecco Juan Toscano Anderson
Dopo le indiscrezioni, che parlavano già di accordo, uscite qualche giorni fa, ora la Pallacanestro Trieste ha annunciato ufficialmente la firma di Juan Toscano-Anderson: “”Pallacanestro Trieste completa il roster per la stagione 2025/2026 con una firma eccezionale per affrontare il prossimo campionato e il ritorno in Europa: Juan Toscano-Anderson, l’ala classe 1993 che ha fatto parte della dinastia dei Golden State Warriors, capaci di vincere l’NBA nel 2022.”
La carriera
Il percorso di Juan Toscano-Anderson verso l’Olimpo del basket è una testimonianza di tutto questo. Dopo essere stato una stella alla Castro Valley High School, dove ha guidato la squadra a una stagione da record (30-2) con medie da giocatore totale (16.6 punti, 7.0 rimbalzi, 5.0 assist), ha trascorso quattro anni alla prestigiosa Marquette University. Non scelto al Draft NBA del 2015, ha costruito la sua carriera mattone dopo mattone. È letteralmente esploso in America Latina: in Messico, con Soles de Mexicali e Fuerza Regia, è diventato una stella assoluta, vincendo due campionati (2017, 2019) e venendo nominato MVP della lega (LNBP) nel 2018.
La sua determinazione lo ha poi spinto a scommettere su sé stesso partecipando a un tryout con i Santa Cruz Warriors, l’affiliata G-League dei Golden State Warriors. La sua energia e la sua intelligenza cestistica lo hanno portato a guadagnarsi prima un contratto “two-way” e poi un contratto NBA standard con la squadra della sua città, coronando la scalata con la vittoria del titolo NBA nel 2022, in cui ha contribuito con oltre 13 minuti di media sul parquet e quasi il 50% dal campo.
Nello stesso anno, ha messo in mostra la sua esplosività partecipando allo Slam Dunk Contest durante l’All-Star Weekend, diventando il primo giocatore di origini messicane nella storia a prendere parte alla competizione e classificandosi al secondo posto.
Ha saputo essere il primo violino in Messico e il perfetto “collante” in un sistema complesso come quello dei Warriorsdi Curry, Green e Thompson, dimostrando una rara capacità di adattare il proprio gioco. Successivamente, ha continuato la sua carriera in NBA con franchigie come i Los Angeles Lakers, gli Utah Jazz e i Sacramento Kings.