Ha giocato relativamente poco in Italia, peraltro nella fase finale della sua carriera, eppure è difficile trovare un singolo appassionato di basket italiano che non parli di Milos Teodosic, che ha oggi annunciato il ritiro dal basket, come uno dei migliori giocatori che abbia mai visto sui parquet dello stivale.
Perché il talento, l’estro e la magia che il fenomeno ex Virtus ha donato ai nostri occhi si vedono veramente poche volte nella vita ed è difficile trovare le parole corrette per descrivere quello che ha significato per la pallacanestro bolognese- ma non solo – il mago di Valjevo. Ha rilanciato in maniera definitiva e decisa una società storica come la Segafredo e ha regalato ai tifosi neutrali momenti e giocate in grado di far stropicciare gli occhi in maniera unica.
Senza contare poi quello che ha fatto a livello internazionale, dove solo il suo palmares anche se dovrebbe bastare non basta: Teodosic è stato giocatore di culto, che ha segnato indelebilmente il basket europeo come pochi nella storia e badate bene am termine europeo perché seppur il suo nome in posti come Atene, Mosca, Bologna e Belgrado sia pressoché sacro, non esiste un angolo dell’Europa dove non sia rispettato e onorato.
Milos Teodosic annuncia il ritiro: la lettera d’addio
“Cari amici, rispettati appassionati e intenditori di pallacanestro, prima di tutto, grazie per 30 anni di battaglie condivise, gioie, felicità e dolori. È arrivato il momento per me di dire addio a una fase del mio amore per il gioco magico che si gioca sotto i canestri.
Alle mie spalle — alle nostre spalle — ci sono anni pieni di passione, lotta e sacrificio. Ci sono stati trofei vinti, ma anche finali perse. Tutto fa parte del basket, e fa parte della vita. E non cambierei nulla. Rifarei tutto allo stesso modo, ancora una volta!
Grazie alla mia gente di Valjevo, alla mia Serbia, e a tutti gli allenatori dai quali ho avuto il privilegio di conoscere questo gioco. Non l’ho (ancora) conosciuto completamente. Il basket e io continueremo a scambiarci conoscenze ed esperienze ancora a lungo — fino alla fine della mia vita.
Non voglio nominare singoli individui, momenti decisivi o partite fondamentali… perché ognuno di quei “dettagli” — ogni allenatore e ogni compagno di squadra — è stato importante per la mia carriera.
La mia gratitudine più profonda va alla mia famiglia. Sono il mio più grande orgoglio. Ultimamente ho capito che il tesoro più grande della mia carriera da giocatore è questo: avrò qualcosa da mostrare ai miei figli! Basta che crescano ancora un po’… Nei loro occhi, e per loro, io sono — e sarò sempre — il più realizzato.
Non voglio commettere un fallo personale alla fine, quindi ecco un messaggio collettivo: grazie infinite a ogni singolo compagno di squadra — davvero a ognuno di voi. Mi avete reso un giocatore migliore. Lo ricordo bene.
Tutti giochiamo per i tifosi, e grazie a loro. Quindi, un sentito grazie anche a loro. Ho apprezzato gli applausi e il sostegno. Le critiche mi hanno motivato, i fischi mi hanno reso più forte. A prescindere dalla fedeltà di club, un tifoso merita sempre rispetto da parte di noi che scendiamo in campo per lui.
Durante la mia carriera non ho letto molti commenti né dato troppo peso ai social, ma ho sentito ogni respiro sugli spalti — e ogni silenzio. È lì che nasce l’ispirazione. È quello che ti spinge a diventare migliore.
E ora, senza allontanarmi troppo da ciò che sono — e chi mi conosce sa che raramente mostro molte emozioni in pubblico — sento comunque il bisogno di condividere questo: sono orgoglioso di aver concluso la mia carriera in un club che occupa un posto speciale nel mio cuore.
Quanto al mio amore per la Serbia, per aver indossato il suo stemma e giocato sotto il tricolore amato — ho già detto tutto quello che c’era da dire in campo. Nessuna parola può davvero descrivere quella sensazione unica, meravigliosa, che continua a brillare dentro di me. La mia patria sarà sempre la cosa più importante e più amata per me.
Ancora una volta — grazie, basket. Ci rivedremo, solo senza scarpe da ginnastica, maglia o pantaloncini”.
Questa la lettera che Milos Teodosic ha scritto per annunciare il suo ritiro dal basket giocato.