Nella notte tante le gare giocate sui parquet americani, ben 12, con tanti campioni che si sono messi in luce. Scopriamo insieme chi sono i 5 (+1) meritevoli di far parte dell’NBA Starting Five della notte:
PG: John Wall
È lui il trascinatore dei Washington Wizards. Dalle sue mani partono l’estro creativo del team e tanti punti. In questo inizio di stagione ha dovuto sopperire anche l’assenza importante di Bradley Beal, ma questo non l’ha intimorito, ormai è un John Wall che ha rotto con il passato. Nella notte in cui i suoi Wizards ospitano i Cavaliers di LeBron James, Wall è autore di un’altra sontuosa prestazione: 28 punti, 7 rimbalzi, 6 assist e anche 4 palle rubate. Insomma, un play completo oltre che una gioia per gli occhi di chi lo vede giocare.
SG: Monta Ellis
Anche per lui, dopo anni di sofferenza passati attraverso tante critiche, è arrivata l’ora del riscatto. L’aria di Dallas sembra averlo rigenerato, lo ha reso maturo e molto più incisivo di prima e i risultati non hanno tardato molto ad arrivare. Lui, così come i Mavs, quest’anno sognano in grande e, contro i Lakers, è arrivata una buonissima doppia-doppia per Monta, autore di 20 punti e ben 10 assist. Numeri sui quali, fino ad un paio di anni fa, nessuno avrebbe scommesso. Bravo Monta.
SF: Harrison Barnes
Sembra un po’ strano non trovare tra i migliori dei Warriors i soliti volti noti come Curry o Thompson, eppure, nella notte che ha consegnato l’ennesima vittoria a Golden State, Harrison Barnes si è messo in luce con una bella prova sul parquet di casa. Doppia-doppia da 14 punti e 11 rimbalzi per la giovane ala piccola. Se riuscisse a trovare quella continuità che gli è mancata nella prima parte di carriera, in Oakland sarebbero sicuramente ben felici di ritrovare il Barnes che tutti aspettano da tanto tempo ormai.
PF: Zach Randolph
C’è ancora qualcosa da aggiungere su Z-Bo? Io non credo. In molti, dopo una lunga carriera, si domandano ancora come faccia a recuperare così tanti rimbalzi (ben 16 nella notte) con quel fisico che gli permette di saltare non più di 5 cm dal parquet. Che abbia una calamita al posto delle mani o, più probabile, un’intelligenza cestistica come pochi, non importa. Ogni volta che Randolph gioca, flirta con la doppia-doppia e ai Grizzlies non può che andar bene così.
C: Marc Gasol
Da Randolph a Gasol, la distanza è minima. I due lunghi di Memphis formano una coppia eccezionale, una delle migliori se non la migliore. I risultati non fanno altro che valorizzare la tesi perché, se Z-Bo mette a referto 16 punti con altrettanti rimbalzi, Marc si scatena e, spazzando le critiche di un avvio di stagione un po’ in salita, è protagonista di una prova autoritaria da 32 punti e 8 rimbalzi. Se i Grizzlies, con un Gasol non al 100%, sono riusciti ad essere il miglior team NBA, adesso che pare essere in forma sono davvero problemi per gli avversari.
Sixth Man: Kenneth Faried
Per chi non lo avesse ancora capito, quella appena trascorsa è stata la notte dei grandi lunghi della lega e, pertanto, non poteva mancare Kenneth Faried. Quando i Nuggets chiamano, the Manimal risponde sempre presente. Una buona prestazione da 19 punti e 8 rimbalzi, oltre alle solite giocate difensive, permettono a Denver di inanellare la terza vittoria consecutiva riuscendo quantomeno ad allontanarsi per un po’ dai bassifondi della Western Conference e magari chissà, sperare, difficilmente, di puntare all’ottavo posto ad Ovest.