Come riportato in un articolo di Dwain Prezzo del Fort Wayne Star-Telegram, in quel di Dallas si sta pensando ad un adattamento di ruolo per Dirk Nowitzki: il quasi trentasettenne lungo tedesco ha dimostrato di aver perso molta mobilità, e nella fase difensiva è in continuo calo con il passare delle stagioni. La scelta di spostare Dirk da sesto uomo sarebbe vantaggiosa sia per la franchigia texana che per il giocatore stesso, ma il futuro Hall of Famer nonché ex MVP delle finals si è guadagnato il diritto di opporsi a tale cambiamento.
Secondo Jim Pagels di Forbes, però, il 13 volte All-Star non si opporrà alla possibilità di diventare il sesto uomo della sua franchigia in quanto, come riporta proprio Pagels, Nowitzki ha rinunciato già a molti soldi nella stagione appena conclusa, più di qualsiasi altro giocatore nella storia della NBA. Probabilmente però, la sua generosità potrebbe essere stata troppo poca, ed essere arrivata troppo tardi: dopo aver tentato diverse volte di accoppiare Nowitzki con una superstar più giovane come Deron Williams o Dwight Howard, peraltro senza grandi risultati, i Mavs sono stati costretti a modificare il loro roster in corsa. Dopo aver vinto il titolo NBA nel 2011, come si può leggere su Basketball Reference, Dallas non ha mai superato il primo turno dei playoff, e nel 2013 ha addirittura mancato la qualificazione alla postseason.
Con un Nowitzki sempre più avanti con l’età ed ormai alla sedicesima primavera tra i professionisti è ormai lampante che i Mavs non possono più contare sul tedesco come il loro miglior giocatore, e purtroppo, tra i grossi free agent estivi come Marc Gasol, Kawhi Leonard o LaMarcus Aldridge non sembra che qualcuno sia intenzionato a firmare a Dallas, bensì questi tre potrebbero rimanere nelle loro rispettive attuali franchigie, dato il contesto vincente dal quale sono circondati. Tutto questo porta a pensare che Dallas, che attualmente dispone di 23 milioni di dollari circa di spazio salariale, possa firmare probabilmente un free agent di seconda fascia, come potrebbe essere il lungo di scuola Pistons Greg Monroe.
L’unica cosa che potrà aiutare Dallas probabilmente sarà lo spostamento di Nowitzki in panchina, come sesto uomo: il tedesco ha ancora molto da dare in attacco, come dimostra la sua statistica personale dell’Off.Rtg (offensive rating) di 109 punti per 100 possessi, e la riduzione del minutaggio gli consentirà di dare qualcosa anche in difesa dove, data l’età, fa più fatica, e di massimizzare il periodo che resta della sua carriera da Hall of Famer.
Il momento attraversato dai Mavs non è certo dei migliori, l’eliminazione dai playoff al primo turno per 4-1 ad opera dei Rockets è solo la ciliegina sulla torta di una stagione che, a parte agli albori, non ha riservato nulla di esaltante: nonostante i Mavs avessero già un’ottimo attacco ed una buona circolazione di palla, si è deciso di puntare su Rajon Rondo, PG ex Celtics, e sul suo estro in fase di impostazione del gioco. Per arrivare a lui a Dallas si sono privati di alcuni tasselli fondamentali della second unit come Jae Crowder, Brandan Wright e Jameer Nelson, il che, combinato con lo scarso rendimento offensivo del numero 9 ex Celtics il quale ha inanellato pessime percentuali al tiro su tutti i fronti per tutta la stagione, ha portato ad un notevole peggioramento della fase offensiva di tutta la franchigia. In tutto questo i Mavs dovranno fare i conti in estate con i rinnovi di Rajon Rondo (che però sembra aver già le valigie pronte) e Tyson Chandler e le player option di Monta Ellis e Raymond Felton. Insomma starà nell’abilità del GM riportare questi Mavericks ad alti livelli, intanto possiamo solo augurare a Mark Cuban ed alla sua franchigia di tornare presto ai livelli del 2011.
Per NBA Passion,
Gabriel Greotti (@GabrielGreotti on Twitter)