La prossima free-agency si preannuncia, già da adesso, molto scoppiettante a causa del nuovo contratto per i diritti televisivi che innalzerà il salary cap del 30% circa e, per i grandi nomi, Kevin Durant su tutti, si tratterà di un’estate infuocata ricca di rumors e offerte contrattuali piuttosto consistenti.
E proprio l’ala piccola in forza ai Thunder è sicuramente il pezzo più ambito dalla franchigia della sua città natale, ovvero i Washington Wizards.
I maghetti hanno ben impressionato nelle ultime stagioni: insieme ai Toronto Raptors sono stati gli unici a migliorare il proprio record nella regular season per 4 stagioni consecutive (dal 2010-2011 ad oggi: 23-59, 20-46, 29-53, 44-38 e 46-36), e sono stati capaci di battere ai playoffs, nelle ultime due apparizioni, delle squadre che avevano un piazzamento migliore in griglia (i Chicago Bulls nel 2014 e proprio i Toronto Raptors nel 2015).
I protagonisti di questi successi sono stati sicuramente due giovanissimi: John Wall e Bradley Beal.
Il primo ha dimostrato di essere un playmaker con ottime capacità soprattutto nell’attaccare il ferro, con le sue micidiali penetrazioni, e nel servire la palla ai compagni (10 assist di media a partita nell’ultima stagione). E’ anche un buonissimo difensore sul perimetro, reggendo bene le penetrazioni degli esterni NBA.
Il secondo, invece, è un ottimo tiratore sull’uscita dai blocchi (40,9% sui tiri da 3) ed è bravo a saper leggere e a sfruttare situazioni di handoff con Marcin Gortat.
Oltre alla coppia di guardie, Washington può puntare anche su una coppia di lunghi di esperienza, come Nenè e Gortat che possono contribuire fin da subito ai successi della squadra portando grande conoscenza del gioco, una buona difesa e una discreta dose di punti (specialmente il brasiliano).
Come contorno, la proprietà ha fatto costruire una nuova facility (un nuovo impianto per gli allenamenti) da 55 milioni di dollari, che servirà per gli allenamenti della squadra e per ospitare le partite casalinghe della franchigia della WNBA (la NBA femminile).
L’obiettivo della dirigenza è, sicuramente, quello di arrivare a vincere un anello nel giro di pochi anni e per fare ciò ha messo gli occhi sul giocatore definito da molti (e da se stesso in una recente intervista) il più forte del mondo. Kevin Durant accetterà mai le lusinghe degli Wizards? Basteranno i recenti risultati e i buoni propositi a convincerlo?
Potrebbero, ma i maghetti dovranno riconfermarsi anche quest’anno cercando di migliorare ancora, trovando aiuto nei nuovi arrivati, come il rookie Kelly Oubre Jr., oppure nei giovani in crescita come Otto Porter, i quali dovranno adattarsi e ambientarsi il prima possibile per aiutare la squadra a raggiungere obiettivi ancora più alti (per quest’anno si punta almeno ad arrivare alle finali di conference).
I Wizards hanno un leggero vantaggio sulle altre franchigie anche per il fatto che Durant è nato proprio a Washington e, quindi, potrebbe decidere di giocare per la squadra della sua città, come ha fatto lo scorso anno Lebron James. Il prescelto, però, non ha firmato per i Cavs solo perchè aveva voglia di tornare a casa, ma anche perchè gli era stata promessa una squadra da titolo, gli era stata promessa la conferma di Kyrie Irving e l’arrivo di un grande giocatore come Kevin Love per provare a portare per la prima volta l’anello NBA in Ohio.
A Washington, quindi, devono mettere sul piatto tutto ciò che è nelle loro capacità per provare a portarsi a casa KD. Il giocatore potrebbe anche rifiutare l’offerta, preferendo altre realtà e altri progetti tecnici, ma in questo modo, comunque, il futuro della franchigia della capitale statunitense sarebbe più roseo che mai, avendo costruito delle ottime basi per arrivare alla vittoria finale.
Per NBA Passion,
Giuseppe Fagnani (@dartfagnans)