Home Basket femminileCaitlin Clark: “Collier ha ragione”, A’ja Wilson “disgustata”. Le giocatrici vogliono la testa della commissioner WNBA

Caitlin Clark: “Collier ha ragione”, A’ja Wilson “disgustata”. Le giocatrici vogliono la testa della commissioner WNBA

di Michele Gibin
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Chiamata in causa indirettamente da Napheesa Collier, nel suo attacco frontale alla commissioner WNBA Cathy Engelbert di mercoledì, Caitlin Clark ha espresso “stima e rispetto” per la star delle Minnesota Lynx e per il suo ruolo di rappresentante delle giocatrici, ormai in rotta con la lega e soprattutto la sua leadership.

Collier aveva rivelato alcuni passaggi di una conversazione privata con Engelbert, in cui la commissioner avrebbe detto che le giocatrici, anche quelle più popolari come Caitlin Clark “dovrebbero ringraziare in ginocchio la lega” per la vetrina e le possibiltà di mettersi in mostra che garantisce loro. Spazio che si converte in contratti ricchi di sponsorizzazione come nel caso di Clark, Angel Reese o Paige Bueckers. Solo uno dei passaggi più delicati dello scorso Collier-Engelbert.

Per prima cosa, io ho una grande rispetto per Napheesa Collier e penso che abbia già detto tutto lei” così Caitlin Clark alla conferenza stampa di fine stagione delle sue Indiana Fever, eliminate in gara 5 delle semifinali contro le Las Vegas Aces. Serie e playoffs che l’ex star di Iowa non ha giocato per un infortunio che l’ha fermata già a luglio. “Penso che la gente debba capire che in questo momento storico per la nostra lega avremmo bisogno di una leadership all’altezza. E’ il momento per la WNBA di capitalizzare dopo 25 anni di vita“.

Caitlin Clark, come sempre molto diplomatica nelle sue dichiarazioni, ha parlato di “importanza di stabilire delle relazioni” e un rapporto a ogni livello. “So che potrebbe sembrare strano parlando di sport professionistico ma penso che avere dei buoni rapporti sia la chiave. Con il proprio front office, con la commissioner, con le proprie compagne di squadra… Ma bisogna volerli costruire e aver voglia di capire. Penso sia la cosa più importante per chi occupa posizioni di leadership, che sia la WNBA o una grande azienda. Si tratta di capire e interessarsi delle persone che di cui ti circondi“. Clark ha poi affermato che non fosse a conoscenza della conversazione tra Napheesa Collier e Cathy Engelbert, e di non aver parlato in questi giorni con la commissioner WNBA.

Meno diplomatica sulla questione è stata Sophie Cunningham, veterana delle Indiana Fever. “Sono piuttosto stanca di questa lega, dovrebbero darsi una svegliata e fare meglio. Dal primo all’ultimo, le figure di riferimento debbono mostrarsi più all’altezza e essere più responsabili. Penso che ci siano parecchie persone al vertice della lega oggi che magari saranno brave a fare affari ma che di certo non capiscono nulla di basket, e questo deve cambiare. Se le partite come si dice non sono belle da vedere è perché tutte qui cercano di ammazzarsi a vicenda in campo perché è questo a cui siamo costrette“.

E ancora, “non sono una fan di chi ci governa ora, penso che stiano deludendo tutte noi. Napheesa ha detto solo cose vere e noi stiamo con lei. La commissioner? Trovo che sia un vero peccato che ogni questione sembra riguardi solo lei in prima persona, anche quando personalmente non c’entra nulla (…) penso sinceramente che rischiamo il lockout perché noi non giocheremo più una partita finché non avremo ciò che meritiamo. Ovviamente sappiamo che dal punto di vista del business, fermarsi sarebbe una cosa stupida considerando dove si trova ora la WNBA ma finora le trattative tra di noi e la lega non sono andate molto lontano“.

La solidarietà per Napheesa Collier dopo le sue parole è stata trasversale. Anche A’ja Wilson, 4 volte MVP e che giocherà con Las Vegas per il suo terzo titolo WNBA da sabato notte contro le Phoenix Mercury, ha appoggiato in pieno la decisione della star di Minnesota di attaccare la commissioner. “Dico solo che sono disgustata dalle parole di Cathy Engelbert ma allo stesso tempo ringrazio che ci siano persone come Napheesa Collier che ci rappresentano“.

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