Home Basket femminileWNBA, tutte scontente degli arbitri: “Non se ne può più, fate meglio”

WNBA, tutte scontente degli arbitri: “Non se ne può più, fate meglio”

di Michele Gibin
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La coach delle Golden State Valkyries Natalie Nakase è solo l’ultima della lista di giocatrici e allenatrici WNBA a lamentarsi del livello arbitrale nella lega. Nakase è infatti esplosa contro i fischietti WNBA dopo il KO sul filo di lana in casa delle sue Valkyries contro le Phoenix Mercury, per 78-77 con un tiro libero decisivo a un secondo dalla fine di Alyssa Thomas.

Golden State aveva saputo recuperare da un doppio possesso di distanza con due canestri di Janelle Salaun. Sull’ultima azione delle Mercury la palla è andata a Thomas al centro dell’area, Cecilia Zandalasini ha cercato di prendere posizione per uno sfondamento contro di lei ma gli arbitri hanno deciso per il fallo in difesa e due tiri liberi. E dopo l’1 su 2 di Alyssa Thomas le Valkyries senza più timeout non hanno potuto replicare.

Thomas ha segnato 17 punti con 11 assist e 6 rimbalzi per Phoenix, DeWanna Bonner ha segnato 22 punti dalla panchina con 10 su 11 dal campo e 11 rimbalzi, ed è tornata al suo livello da All-Star alle Mercury, accanto alla sua compagna anche nella vita e in un contesto in cui dispone di più tiri e possessi rispetto al suo ruolo alle Indiana Fever, mai digerito. Le Mercury erano ancora senza Satou Sabally e Kahleah Copper infortunate. Per Golden State 17 punti di Veronica Burton e 8 punti in 20 minuti dalla panchina di Zandalasini, in campo nel quarto periodo.

E’ davvero un peccato che abbiano potuto vincerla con un tiro libero e non contro una difesa schierata” ha detto coach Natalie Nakase dopo la partita “Non è bello starsene lì a vedere una partita persa per un tiro libero, alla fine quello che chiedo agli arbitri è uniformità di giudizio, solo quello. E se invece dipende solo dal fatto che sono una coach al mio primo anno e mi devo ancora guadagnare della credibilità, bene, sarà così e me la guadagnerò (…) ma quello non era assolutamente un fallo, e Phoenix gioca dieci volte più fisica di noi. Non era fallo, le partite si vincono grazie alle proprie capacità e noi ci meritavamo di vincere. Le ragazze hanno giocato duro e non posso chiedere loro di più. Fa male“.

Col KO contro Phoenix, le Golden State Valkyries (10-11) sono tornare sotto al 50% di record e sono sempre in lotta per l’ottavo posto in classifica e i playoffs. E alle loro spalle ci sono le Las Vegas Aces. Le Phoenix Mercury nonostante le assenze illustri continuano a vincere (15-6) e oggi sono seconde in classifica dietro alle Minnesota Lynx.

Coach Nakase è solo l’ultima come detto a lamentarsi vibratamente della qualità degli arbitraggi WNBA. La scorsa settimana la star delle Chicago Sky Angel Reese si era detta “stufa di questa situazione (…) in cui non puoi neanche parlare con gli arbitri. Gli arbitri devono fare meglio di così, non mi importa se mi multano ma sono stanca. Ho provato a essere gentile e buona ma non ne posso più“. Reese era frustrata per i tanti contatti non sanzionati in area dopo una partita contro le Lynx di settimana scorsa.

Anche Kelsey Plum, una delle giocatrici più importanti, si era lamentata per la poca tutela e i pochi fischi a favore “nonostante sia la giocatrice che attacca di più il canestro (…) ho graffi dappertutto, in faccia… non so più cosa devo fare, se non parlare con gli arbitri e pregare e non so cos’altro“.

Nella seconda partita della notte WNBA, le Minnesota Lynx hanno regolato per 91-78 in trasferta le Chicago Sky con 29 punti di Napheesa Collier, sempre più candidata unica al premio di MVP stagionale, e 17 punti di Kayla McBride e 18 punti di Courtney Williams. Per Angel Reese ennesima doppia doppia da 22 punti con 10 rimbalzi in 37 minuti, e 9 su 14 dal campo.

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