Una squadra di pallacanestro, normalmente, è rappresentata per lo più dai giocatori titolari, ovvero coloro che di consuetudine partono nello starting five all’inizio di ciascun match. Quando si pensa a quelli volgarmente riconosciuti come panchinari, molto spesso si attribuisce loro un ruolo secondario o comunque poco importante. Tuttavia, nella realtà ciò non avviene per quei team in grado negli anni di raggiungere traguardi sempre più prestigiosi. Il segreto sta nell’interscambiabilità dei singoli oppure, detto con un linguaggio più moderno, nella “lunghezza” di una panchina, in quanto capace di garantire sempre il suo buon apporto.
In Italia, nell’ultimo decennio (o qualcosina di più) troviamo un esempio lampante di tutto questo. Quella Mens Sana Siena, o Montepaschi che dir si voglia, la quale ha segnato profondamente la geografia del basket italiano prima di cadere in guai finanziari ed essere costretta poi a ripartire da zero. Dei roster mensanini di quegli anni potremmo stare a scrivere righe e righe senza alcuna fine. Ciò non significa che ognuno andasse per i fatti propri, anzi l’opposto contrario: una base di giocatori rinnovata nel corso degli anni, con una dose di talento ma soprattutto una mentalità di gruppo senza tanti eguali.
Per 5 stagioni, il lituano Ksistof Lavrinovic ha fatto parte di questa realtà. 210 cm per 108 kg, lui è cresciuto cestisticamente in patria assieme al fratello Darius, prima che i due intraprendessero strade differenti in giro per l’Europa.
Ksistof, in particolare, si trasferisce nella vicina Russia nel periodo compreso tra il 2002 e il 2007. Ural Great Perm, Unics Kazan e Dinamo Mosca sono le squadre con cui acquista esperienza partecipando anche alle coppe europee. Nel biennio all’Unics è protagonista nella cavalcata fino alla finale di Superlega 2007, con 14 punti di media. Così, avviene il passaggio a Siena alla corte di coach Pianigiani, fresca del primo di quella che poi sarà una serie di sette Scudetti di fila.

Lavrinovic vanta 184 presenze nel campionato italiano. In Eurolega, è stato per due volte inserito nel secondo quintetto della manifestazione.
Nel corso delle annate, Lavrinovic sarà sempre di più conosciuto in Italia come il “re dei panchinari” grazie al suo compito di entrare da sesto uomo e approcciare egregiamente il match, talvolta anche spaccandolo nel senso lato del termine. Il lungo baltico è tutt’oggi considerato uno dei migliori centri ad aver mai giocato in Lega A: il suo repertorio offensivo è praticamente illimitato, infatti è capace di alternare gioco sia in penetrazione che spalle a canestro, oltre ad essere anche un ottimo tiratore da lontano. Nell’Eurolega 2007-2008, durante il suo primo anno in Toscana vince la classifica di miglior tiratore da 3. Come nel 2011, Siena terminerà al terzo posto la massima competizione continentale in quella stagione.
Con la squadra italiana, Ksistof Lavrinovic ha portato a casa in tutto 14 trofei (5 Campionati, 4 Coppe Italia e 5 Supercoppe italiane) venendo nominato per due volte MVP (Supercoppa italiana e Coppa Italia 2011).
Il 9 agosto 2012 firma il prolungamento del contratto in essere con Siena, ma incredibilmente il giorno seguente cambia idea e decide di raggiungere suo fratello allo Zalgiris Kaunas. I due si ritroveranno anche nel 2014 in quel di Reggio Emilia, dove però Ksistof gioca solo 10 gare di campionato prima di essere tagliato, mentre Darius è ancora lì in Emilia a deliziare il pubblico di tutto il Belpaese.
Ksistof, invece, ha fatto per ora una rispettabile scelta, cioè quella di voler terminare la propria carriera nella sua città natale, Vilnius. Fino a giugno è di fatto sotto contratto con la formazione locale del Lietuvos Rytas. Dopo essere stato anche una colonna portante della sua nazionale, è molto probabile che a 36 anni sia arrivata anche per lui l’ora del tramonto.
Per Serie A Beko Passion,
Lorenzo Prodon (@ProdonLorenzo on Twitter)