LeBron James indeciso, JJ Redick furente col mondo e con se stesso (e con i giornalisti) e Luka Doncic esausto, è finita così la stagione 2024-25 dei Los Angeles Lakers, eliminati senza troppe cerimonie in 5 partite da una squadra più forte, lunga e completa come sono stati i Minnesota Timberwolves.
In gara 5 i Lakers sono rimasti in partita solo con la forza della disperazione, incapaci per il resto di battere in casa una squadra che ha tirato con 7 su 47 da tre punti e fallito pure 9 tiri liberi. E la cui star, Anthony Edwards, ha finito con 15 punti e 5 su 19 dal campo. Questo la dice lunga su come i Lakers sono arrivati a questi playoffs e quali fossero le mancanze a roster, la più lampante quella di un centro. Che avrebbe dovuto essere Mark Williams nei progetti della squadra, prima del giallo della trade annullata con Charlotte per ragioni mediche.
Il primo a parlare dopo l’eliminazione è stato LeBron James che ha chiuso la sua stagione numero 22 in carriera, a 40 anni suonati. James ha persino rimediato una botta al ginocchio nel finale di gara 5 ed è sembrato molto stanco, anche se in pace, in sala stampa. “Quanto giocherò ancora? Non lo so, non ho una risposta adesso. Ne parlerò a mente fredda con la mia famiglia, mia moglie e il mio gruppo, parleremo e vedremo che cosa succederà. E poi valuterò con me stesso su quanto ancora voglio continuare. Per cui non ho una risposta ora come ora“. James non ha voluto parlare di roster futuri e contratto, LeBron dovrà decidere sulla sua player option per il 2025-26 da 52.6 milioni di dollari ma non è un argomento che ha intenzione di trattare oggi. “Ho tante cose di cui occuparmi che riguardano me, non so come sarà il roster domani“.
“Per me ogni stagione che non finisce con un titolo NBA o una finale, almeno da quando ho giocato la prima nel 2007, è una stagione deludente. Per cui sarà un’estate in cui si arriva con una delusione e dell’amarezza” ancora LeBron.
Una delle certezze è che ci sarà Luka Doncic, che ha chiuso a sua volta una stagione che se glielo avessero chiesto a ottobre, mai avrebbe immaginato così. Con una trade arrivata dal nulla, l’addio a Dallas e ai Mavs e la nuova vita in gialloviola a Los Angeles. Luka ha giocato una buona serie cifre alla mano ma ha patito la fatica e in difesa, ma per lui si è trattato solo di un primo assaggio di cosa significhi essere una superstar ai Los Angeles Lakers. Doncic ha peraltro giocato il secondo tempo di gara 5 sopra a un infortunio alla schiena, patito dopo un contatto con Donte DiVincenzo, e ha finito con 28 punti, 7 rimbalzi e 9 assist con 7 su 18 dal campo, in 40 minuti.
“E’ evidente che ci siano diverse cose che posso e possiamo fare diversamente. Dovremo migliorare come squadra, e sarà un’estate lunga in cui dovremo focalizzarci su come migliorare uno per uno, come squadra“. Doncic non ha poi risposto sulle domande riguardo al prolungamento di contratto cui sarà eleggibile coi Lakers durante la off-season: “Ho solo pensato al basket, ci sarà tempo per quello“.
“La schiena? Fa male e non è a posto ma ci ho provato…” ancora Luka. “Coach Redick? Penso che sia un ottimo allenatore, è stato un piacere farsi allenare da lui in questi mesi, mi ha ricordato i coach che avevo in Europa ed è una buona cosa per me. Abbiamo un ottimo legame, direi“.
Meno scontato che del roster futuro possa far parte Austin Reaves, giocatore emergente e con tanto mercato anche se in difficoltà in questa serie contro i Twolves. Reaves si è preso la responsabilità di buona parte della sconfitta: “Non ho giocato come avrei voluto e quindi potete dare la colpa a me, e a me non importa neppure molto. Non sono stato in grado di aiutare la mia squadra a vincere e avrei voluto fare di più. E invece ho faticato ma si impara anche da questo“. Per Reaves una gara 5 da 12 punti con 5 su 14 dal campo e 6 palle perse.
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