I Golden State Warriors non riescono a fare il salto di qualità, con la telenovela estiva che si è finalmente conclusa con la permanenza di Lauri Markkanen agli Utah Jazz, rinnovando il suo contratto per 5 anni a 238 milioni. Come mai la trade tra gli Utah Jazz e i Golden State Warriors non è andata in porto?
La squadra allenata da Steve Kerr, nelle numerose proposte fatte, ha imbastito la propria offerta inserendo numerose scelte tra il primo e il secondo giro (non si conoscono eventuali protezioni o pick swap) con l’aggiunta di un giovane tra Moses Moody o Jonathan Kuminga. Nonostante il pacchetto potesse sembrare interessante, la trade è saltata perchè la squadra di Salt Lake City era interessata esclusivamente a Brandin Podziemski. Perchè Podziemski e non Kuminga? I fattori fondamentali che vanno presi in considerazione sono gli anni di contratto e lo stipendio percepito. Per il secondo, parliamo di un contratto da rookie con due anni rimanenti a poco meno di 18 milioni da rinnovare nella stagione 2026-27 a cifre molto alte (tra i 140 e i 160 milioni per 5 anni), mentre per il primo parliamo di un contratto da rookie da poco piu di 20 milioni con 4 anni rimanenti che andrebbe rinnovato poi nella stagione 2028-29 a cifre inferiori. Oltre al talento, non troppo distante tra i due giocatori, il fattore determinante è stato l’aspetto salariale. Dopo questo rifiuto, quale sarà il futuro per i Golden State Warriors?
Se per gli Utah Jazz si è deciso di ricostruire attorno a Markkanen e provare a scambiare Collin Sexton e Jordan Clarkson per racimolare ulteriori asset per continuare il processo di ricostruzione, attorno alla franchigia della Baia, invece, persiste un clima di incertezza per il futuro poichè si è ormai presa coscienza, da parte di dirigenza e tifosi, dell’impossibilità di competere con questo roster. Lauri Markkanen (unico grosso nome sul mercato insieme a Zach LaVine) era l’unico giocatore proiettato in orbita giallo-blu e per il momento non ci sono voci di trade per altri giocatori considerando che non ci sono giocatori appetibili sul mercato che possano essere utili alla causa Warriors. Nè Zach LaVine né Brandon Ingram, che i New Orleans Pelicans vorrebbero cedere per non essere “costretti” a rinnovare il suo contratto a cifre elevate, sarebbero obiettivi concreti per Golden State.
Sicuramente la squadra dei nuovi “splash buddies” effettuerà uno scambio entro la trade deadline, approfittando di qualche occasione di mercato per migliorare il roster a disposizione, considerando che la scorsa ragione Golden State, con un roster migliore, è uscita al play-in contro i Sacramento Kings.
