La Western Conference ha una sola certezza, gli OKC Thunder. Anzi due, con gli Houston Rockets che sono la seconda squadra a toccare quota 50 vittorie e a qualificarsi matematicamente ai playoffs.
Houston ha battuto esagerando per 143-105 quel che resta degli Utah Jazz in casa al Toyota Center per la vittoria numero 50 in stagione. Successo che in concomitanza col KO dei Nuggets con San Antonio ha assicurato ai Rockets il secondo posto nella Western Conference, Houston ha segnato 41 punti nel solo quarto periodo contro Utah, con 22 punti di Jalen Green e 1 punti di Dillon Brooks, Alperen Sengun ha sfiorato la tripla doppia con 15 punti, 14 rimbalzi e 9 assist.
E la prima volta dai tempi di James Harden che i Rockets vincono 50 partite, e sarà soprattutto la prima volta che la squadra torna ai playoffs dopo l’addio del Barba nel 2020. Da quel momento una ricostruzione lunga, come da manuale, con un cambio in panchina decisivo da Stephen Silas a Ime Udoka e tante scelte al draft. Nel 2023-24, e soprattutto nella seconda parte di stagione nonostante un infortunio occorso a Sengun, i Rockets avevano conteso per qualche settimana il decimo posto e i play-in ai Golden State Warriors, quest’anno il livello si è alzato ancora.
Gli Houston Rockets oggi sono undicesimi per offensive rating e quarti per defensive rating, e sono stati una delle migliori squadre NBA in trasferta (22-15) in stagione. Alperen Sengun è diventato All-Star per la prima volta in carriera nel 2025, in una stagione in cui anche Jalen Green avrebbe avuto argomenti per una convocazione, e coach Udoka riceverà tanti voti per il premio di Coach of the Year che andrà sicuramente a Kenny Atkinson a Cleveland.
I Rockets sono tornati nella NBA che conta dopo una rincorsa lunga. Con James Harden erano solo andati vicini al titolo NBA soprattutto nel 2018, l’anno in cui constrinsero i Golden State Warriors sulla difensiva e fino a una gara 7 alle finali di conference, traditi da un infortunio muscolare di Chris Paul e dal loro stesso stile di gioco, con Mike D’Antoni in panchina. L’addio del Barba fu poi traumatico, con una richiesta di trade che si trascinò fino alle prime settimane di regular season nel 2020-21 e che iniziò una rifondazione completa.
Ricostruzione compiuta senza bruciare le tappe, e guardando a 5 anni di distanza senza sbagliare mosse. La scelta di Jalen Green al draft NBA 2021, con la seconda chiamata assoluta, era obbligata allora sebbene per i due anni successivi, viste le prestazioni di Evan Mobley e Franz Wagner, il timore di aver sbagliato s’era fatto strada. Le ultime due annate lo hanno spazzato via.
Sempre al draft 2021 sarebbe arrivato Alperen Sengun e al draft NBA 2022 altri pezzi che fanno ancora oggi la squadra. Jabari Smith Jr e Tari Eason oggi giocatori di ruolo importantissimi per coach Udoka, e nel 2023 proprio l’allenatore giusto, che non avrebbe dovuto essere disponibile senza un incidente.
Nell’ottobre 2022 Ime Udoka, che aveva appena riportato i Celtics alle NBA Finals, fu licenziato in tronco per ragioni disciplinari e di codice etico interno alla squadra per una relazione extraconiugale con una donna membro del front office. I Celtics avrebbero promosso al suo posto l’assistente Joe Mazzulla, e Udoka sarebbe diventato uno dei migliori allenatori liberi su piazza una volta scontato un anno di “purgatorio” pubblico. A vincere la riffa furono i Rockets, che nel 2023 lo chiamarono per sostituire Stephen Silas e per guidare una squadra giovane alla quale il Gm Rafael Stone aveva aggiunto dei veterani. Fred VanVleet, Dillon Brooks, il vecchio Jeff Green, Steven Adams per svezzare Green, un Sengun già diventato il miglior giocatore della squadra, e Amen Thompson, Cam Whitmore e Reed Sheppard.
Nel 2023-24 i Rockets vinsero 41 partite (41-41) candidandosi a squadra di vertive a Ovest per l’anno successivo. Così è stato e oggi, il premio per una stagione di così alto livello nel caos della Western Conference potrebbe essere un primo turno contro gli LA Clippers proprio di James Harden o i Minnesota Timberwolves. Niente male come battesimo del fuoco.