Adesso Thunder e Cavs sono perfettamente pari, nel record (34-6) e anche negli scontri diretti. Ma OKC potrebbe essersi guadagnata col sonoro 134-114 rifilato a Cavaliers in casa giovedì notte un piccolo vantaggio psicologico, in vista dell’ipotetica finale NBA tra le due.
Shai Gilgeous-Alexander ha segnato 40 punti in 29 minuti di una partita che non si è praticamente giocata, al contrario – e qui casca l’asino – di quella di “andata” di una settimana fa in Ohio che fu equilibrata. Al Paycom Center OKC era già avanti per 32-14 dopo il primo quarto e ha segnato 43 punti nel secondo tempo, ed è finita con nessuno dei titolari di entrambe le squadre oltre i 30 minuti di gioco, per dare un’idea delle dimensioni del divario in campo.
Nel terzo quarto il vantaggio dei Thunder ha toccato quota 42 punti, il segnale che fosse ora di svuotare le panchine per entrambe le squadre e pensare alla prossima partita. Per Cleveland, rara avis, si è trattato della seconda sconfitta in 4 partite dopo quella contro gli Indiana Pacers, e un KO che probabilmente mette a tacere per loro fortuna ogni velleità di inseguire il record di vittorie in una stagione NBA, quel 73-9 dei Golden State Warriors 2016. Sempre che Thunder e Cavs non vogliano ora mettersi a fare corsa parallela al record, cosa che non sembra in cima alle priorità delle due.
“Ci sono piombati addosson come una valanga, sapevamo che sarebbe arrivata ma non siamo stati in grado di rispondere” ha detto coach Kenny Atkinson dopo la partita “OKC sembra una squadra di pitbull in difesa, ti saltano addosso – nel senso buono – e la loro velocità e atletismo stavolta ci hanno sorpresi. Hanno vinto così, e lo fanno spesso“. I Cavs hanno chiuso con 13 su 42 da tre e soprattutto 21 palle perse frutto della grande pressione difensiva, il DNA dei Thunder come l’ha chiamato Jalen Williams. “Noi giochiamo sempre duro, seguiamo i nostri principi base e contro di loro l’altra volta non lo abbiamo fatto davvero, mentre stasera si. E questo rende la vita difficile alle altre squadre“.
Lu Dort ha segnato 22 punti con 6 su 9 da tre, per Jalen Williams 19 punti. OKC era persino priva di Isaiah Hartenstein oltre che di Chet Holmgren, ma ha recuperato Alex Caruso e la sua difesa, per l’ex Bulls 10 punti con 3 recuperi in soli 14 minuti. Per Cleveland ancora male Donovan Mitchell (3 su 15 al tiro per 8 punti) che nelle due sfide contro i Thunder ha patito tantissimo la pressione difensiva e tirato con percentuali misere. “Non siamo arrivati pronti a giocare questa partita e questa volta è colpa mia, non ho dato l’esempio ai miei, da leader. Ed è la seconda volta che succede contro di loro“.
“Alla fine, loro sono più grossi di noi” ha detto Shai Gilgeous-Alexander “e il nostro obietticvo è riuscire a giocare con i quintetti piccoli e portarli da quella parte e non far giocare assieme Mobley e Allen. Stasera lo abbiamo fatto“.