L’estate, periodo di preparazione, di meticoloso lavoro e di riflessione in vista della stagione che verrà. Mettiamoci nel calderone anche il mercato e le bollenti trattative dell’ultima Free Agency. Bene, per il ’34’ dei Milwaukee Bucks, MVP della scorsa stagione ed uno dei più forti giocatori al mondo, nulla di tutto questo lo ha riguardato negli ultimi 3 mesi. La testa, la concentrazione e il cuore erano tutti rivolti alla Cina, alla maglia con su scritto ‘Hellas’ che tanto ama e per cui farebbe qualsiasi cosa.
Ecco, la preview del girone F parte da questo, dalla professionalità e dalla fame di gloria dei greci e del proprio leader: una squadra, guidata dal semi-sconosciuto Thanasis Skourtopuolos (che in carriera ha non ha vinto nulla da capo allenatore), pronta a ritornare in auge, ripetendo magari le gesta della nazionale di coach Panagiotis Giannatis, quella di Papaloukas, Diamantidis, Zizis e Spanoulis tra gli altri, che nel biennio 2005-2006 dominò in lungo e in largo in campo europeo e mondiale, sconfiggendo anche il Dream Team di Lebron James, Dwayne Wade e Carmelo Anthony ai Mondiali di Giappone 2006.
Montenegro, Nuova Zelanda e Brasile sono i primi tre ostacoli che il calendario e la mano sapiente di Kobe Bryant (Ambassador della competizione) hanno posto sul cammino degli ellenici. Troppo poco, sulla carta, per impaurire questa Grecia.
Mondiali FIBA 2019: le squadre del gruppo F
Il cammino di avvicinamento ai Mondiali della Grecia è stato pressoché perfetto. Solo una sconfitta all’overtime contro la Serbia, d’altronde la principale favorita per la vittoria finale del torneo insieme agli USA, nella gara conclusiva del Torneo dell’Acropoli per 82-80. La nazionale di coach Skourtopoulos, vista all’opera nelle scorse settimane, ricorda molto i Milwaukee Bucks di Mike Budenholzer, almeno per impostazione di gioco e della trama offensiva. Velocità, transizione veloce e continui scarichi: queste le prerogative che tanto ricordano la migliore franchigia dell’ultima RS NBA. La fisicità e i rilevanti istinti difensivi di molti giocatori del roster greco permettono spesso a Giannis Antetokounmpo di sfidare in campo aperto le difese avversarie, concludendo al ferro o scaricando a rimorchio per i vari Nick Calathes, Georgios Printezis, Ioannis Bourozis o per il fratello Thanasis, egregi tiratori dall’arco così come il rientrante Kostas Sloukas.
A dimostrazione di questo piano tattico, i numeri delle sfide casalinghe contro Turchia, Italia e Serbia, in cui gli ellenici non sono mai scesi sotto il 38% dall’arco, tirando più di 35 tiri di media a gara. Rotazioni molto ampie a parte, la qualità e l’esperienza dei futuri 12 della Grecia è paragonabile a Serbia e USA per competizioni internazionali disputate e palmares. Altro motivo in più per credere che questa nazionale possa considerarsi una delle corazzate del torneo, all’altezza dei collettivi da battere già enunciati in precedenza. Nei minuti in cui l’MVP 2018-2019 della National Basketball Association è in panca, Skourtopoulos opta spesso per la coppia Bourousis-Printezis, cercando più il post basso e sfruttando al massimo le doti spalle a canestro dei due espertissimi lunghi made in Euroleague Basketball. La duttilità offensiva del pacchetto lunghi greco può dimostrarsi arma letale nel proseguo del torneo, in particolare in vista della secondo gruppo eliminatorio e del tabellone finale. La gestione del minutaggio, in una competizione così serrata come i Mondiali FIBA, diventa tassello fondamentale quando le differenze tecniche sono impercettibili.
La freschezza atletica e mentale, principalmente, impatta sulla propria metà-campo, in cui i greci hanno fatto intuire qualche difficoltà in particolare nella difesa perimetrale. Proprio nella partita (Grecia-Serbia, in video), si è spesso e volentieri verificata la seguente situazione: penetrazione centrale o uscita dal blocco del ball-handler (spesso e volentieri Bogdan Bogdanovic), con successivo scarico in spot-up verso l’angolo opposto, o direttamente o dopo un extra-pass, in cui prima Bjelica in paio di occasioni e poi lo stesso Bogdanovic hanno avuto la possibilità di realizzare tiri puliti in wide-open situations. Spaziature e cambi difensivi spesso imperfetti in quel frangente di gara così come delle sbavature in alcuni close-out, tassello incompleto poco percepibile ma che può risultare decisivo contro avversarie di un certo calibro o anche di relativa esperienza internazionale. L’imponente fisicità greca potrebbe esporre gli ellenici a ripetuti mis-match e 1-vs-1 con piccoli avversari più rapidi o con SF o PF esplosive e dal veloce primo passo (Osman-Printezis con il greco da ‘4’, ad esempio), chiave tattica che l’Italia potrebbe applicare proprio contro i serbi.
Pregi e difetti di Giannis Antetokounmpo e soci in una sola clip evidenziati nella sfida contro la Serbia nel Torneo dell’Acropoli, gara disputata lo scorso 18 Agosto.
Squadra qualitativamente capace di impensierire la Grecia è il Montenegro di coach Zvezdan Mitrovic e del capitano Nikola Vucevic, uomo-franchigia degli Orlando Magic e reduce dalla sua migliore stagione in carriera nella NBA. Nazione più piccola a qualificarsi ad un Mondiale, la squadra balcanica è stata poco considerata da stampa ed addetti ai lavori in questi mesi, ma può vantare individualità e qualità degne di una competizione del genere e con le quali può cercare il passaggio del turno. Su tutti, il simbolo della storica qualificazione Bojan Dubljevic, decisivo nello spareggio contro la Lettonia: 18.7 punti e 6.8 rimbalzi di media in 6 gare nelle European Qualifiers e autentico mattatore nel trionfo del suo Valencia nell’ultima EuroCup. Interessante il match-up tra la coppia Vucevic-Dubljevic e i pari ruolo greci G. Antetokounmpo e Bourousis, sicuramente la sfida tecnicamente più valida che vedremo in questo raggruppamento.
L’americano naturalizzato montenegrino Derek Needham, point-guard del Mornar Bar, è un altro uomo chiave del Montenegro dal 2018, colmando un vuoto importante nello starting five di coach Mitrovic: per l’ex Reggiana e Monaco, tanti anni di militanza nelle competizioni europee minore come l’EuroCup e la Basketball Champions League. Secondo realizzatore nelle qualificazioni con 12.3 punti, è anche il miglior passatore della squadra e, se in giornata, uno scorer efficiente. Da sottolineare anche il ‘pacchetto spagnolo’ dei montenegrini, formato dall’ex Real Madrid Dino Radoncic, talento sopraffino ma mai esploso del tutto, da Nemanja Radovic e da Marko Todorovic, ex Barcellona. Un mix giusto tra giovani talentuosi e giocatori di ampio respiro internazionale che possono dire la loro in un girone aperto a possibili sorprese.
Secondo i bookmakers e gli addetti stampa della FIBA, il Brasile di Aleksander Petrovic è tra le 10 migliori squadre del torneo cinese. Una constatazione che, a 3 anni dall’Olimpiade di Rio 2016, sembra non corrispondere così tanto alla realtà. Nonostante l’innumerevole esperienza FIBA dei veterani nonché campioni NBA Leandro Barbosa e Anderson Varejao e dell’inossidabile Marcelinho Huertas, la nazionale verdeoro, mai come quest’anno, risulta avara di talento. Curiosità nel vedere il giovane Didi Louzada, draftato allo scorso Draft NBA da Atlanta prima di essere scambiato ai New Orleans Pelicans, così come c’è attesa per vedere all’opera Bruno Caboclo, dopo un finale di RS in crescita per colui che doveva rappresentare la stella più lucente del basket carioca a questi Mondiali e che, invece, ha spesso deluso le aspettative. Qualificazioni non esaltanti per il Brasile, che ha raggiunto l’obiettivo solo all’ultima gara utile. Stesso assetto tattico visto negli ultimi Giochi Olimpici, dopo i quali è cambiato relativamente poco nelle gerarchie e negli schemi brasiliani. Ancora tanti minuti ai veterani e agli NBA’s come il centro dei Chicago Bulls Cristiano Felicio, e minutaggio ristretto.
Ultima squadra del girone C la Nuova Zelanda dell’assente di grido Steven Adams, guidata in panchina da Paul Henare. I Tall Blacks sono la cenerentola del raggruppamento ma hanno già sorpreso tutti nei tornei di preparazione ai Mondiali, battendo per ultima l’Italia di Meo Sacchetti per 88-82. Traendo spunto dalle interviste degli azzurri nel dopo-gara, si può constatare come i kiwi siano una squadra fisicamente e atleticamente sopra la media, esuberante a rimbalzo d’attacco e focalizzata sul gioco in post. A dettare i ritmi sarà Tai Webster, shooting-guard ex Nebraska approdato al Galatasaray nell’ultima stagione: buon passatore, discreto realizzatore in 1-vs-1 e vero punto di riferimento dell’attacco neozelandese. Intrigante da osservare anche il nuovo acquisto della De’Longhi Treviso Isaac Fotu, SF, nell’ultima stagione in Germania.
Mondiali FIBA 2019: l’analisi del girone
Archiviata la lotta per il primo posto, sulla carta e chiaramente appannaggio della Grecia di Giannis Antetokounmpo, il secondo posto del girone non ha un vero padrone. Il pronostico direbbe Brasile, ma le amichevoli della Nuova Zelanda e il roster del Montenegro sono i due indizi che compongono una prova. Per contestualizzare il discorso, possiamo spingerci ad abbozzare una graduatoria dei migliori giocatori presenti nel gruppo in questione: nel complesso, oltre all’alieno nato ad Atene e residente a Milwaukee, l’unico in grado di decidere le sorti della propria squadra in una competizione di questo calibro sembra essere Nikola Vucevic.
Attenzione, però, anche alla Nuova Zelanda, la cui condizione fisica dirompente può scombinare radicalmente le carte. Lecito attendersi fin da subito spettacolo e sorprese, in un girone in cui la qualità, gli highlights e l’intensità di certo non mancheranno. Pronti, via e si parte subito con la sfida più intrigante del gruppo tra Grecia e Montenegro (14.30 ora italiana), mentre Nuova Zelanda-Brasile risponderà in parte ad alcuni spunti evidenziati nella descrizione delle squadre. Brasile-Montenegro, gara che apre la terza ed ultima giornata del girone, sarà, molto probabilmente, la gara che completerà il quadro delle qualificate. Per quanto riguarda gli ellenici, in vista di un possibile secondo girone con Turchia e USA, vietato incappare in incidenti di percorso.
A seguire, il calendario completo del girone F con sede a Nanjing.