Il tramonto sulla regular season è ormai prossimo a compimento. Tra squadre impegnate a organizzare la cavalcata playoffs e altre pronte a giocarsi l’accesso tramite i discussi play-in, ve ne sono dieci che già si proiettano al futuro. Nella lista figurano certamente gli Indiana Pacers, desiderosi di riscattare un’annata decisamente complessa.
A ottobre la franchigia di Herbert Simon si era presentata ai nastri di partenza con il chiaro obiettivo di guadagnare un piazzamento nel tabellone per la post-season. Un roster che poggiava su solide certezze e un coach navigato come Carlisle, costituivano una rocciosa base su cui fare affidamento.
Tuttavia gli altalenanti risultati conseguiti e la successiva decisione di mettere in atto un piano di ricostruzione, hanno indirizzato pesantemente l’esito della stagione.
Attualmente i Pacers vantano il quinto peggior record della lega, con 25 vittorie e 55 sconfitte, ma un promettente nucleo di giovani su cui cementare la squadra del domani.
Negli scorsi giorni sono rimbalzate diverse voci, che vorrebbero Rick Carlisle, capo allenatore dei gialloblù, pronto a prendere le redini del progetto, non più dalla panchina, bensì dalla scrivania. Secondo Marc Stein e Jake Fischer, la ragione risiederebbe nella penuria motivazionale dell’ex tecnico di Dallas, stanco di dover per l’ennesima volta avviare un progetto dalle fondamenta.
Già nell’ultimo triennio in texas, il coach newyorchese aveva dovuto fare i conti con una rosa in via definizione. Tanto talentuosa, quanto acerba per competere ad alti livelli.
A ciò si era aggiunta qualche frizione di troppo con alcuni elementi dello spogliatoio, fattore che aveva contribuito a raggiungere il mediocre record di 150 sconfitte in 240 partite.
Arrivato in estate con un contratto quadriennale da 116 milioni di dollari, le premesse sembravano divergenti con lo sviluppo verificatosi poi durante la corrente annata.
Nondimeno il capo allenatore di Indiana, in un’intervista rilasciata all’indomani del McDonald’s All-America, ha deciso di rilanciare, spegnendo tutti quei rumors che lo avevano coinvolto finora.
La volontà è lampante. Continuare a seguire dalla panchina la crescita e maturazione della squadra.
“Sono venuto qui per allenare. …Voglio mettere a tacere una volta per tutte tutte queste voci. Lasciatemi essere assolutamente chiaro. Sono qui per allenare questa squadra nel lungo periodo. Non ho paura di nessun aspetto di questa ricostruzione. Neanche un po’”