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Los Angeles Lakers, Barnes parla di Kobe Bryant

di Francesco Tarantino

Quello che i Lakers stanno attraversando è un periodo di crollo come mai nella loro storia, da squadra appetibile e ambita da tutti i giocatori della lega, sono diventati gli zimbelli dell’intera nba. 

In seguito alla famosa questione della trade per Chris Paul e al fallimento del progetto Bryant-Nash-Howard con D’Antoni in panchina, i Lakers hanno perso la propria storica supremazia.

La stagione in corso ha sancito in via definitiva il sorpasso della Lob City sulla Lakers Nation: le speranze dei rossoblu (quinti ad Ovest, con 53W e 26 L) sono proiettate verso i Playoff, mentre i gialloviola puntano su una scelta al draft 2015 fortunata e sulla firma di qualche free agent in offseason per proseguire il loro (discutibile) progetto di rebuilding.

La situazione non sembra nemmeno essere lontana dall’essere risolta, il progetto di ricostruzione è solo all’inizio e nessuno ad ora sembra voler andare nella parte “lacustre” di Los Angeles.

Unico e ultimo baluardo dei fasti del passato è la guardia Kobe Bryant che per i cinque titoli vinti rimarrà per sempre nei cuori dei tifosi Lakers e di tutti gli appassionati, leader sia dal punto di vista tecnico che carismatico, gran lavoratore ed esigente con i compagni di squadra. 

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Kobe Bryant

 

Quest’ultima qualità può avere due sfaccettature: l’esigenza di volersi migliorare da parte di un all-star è molto rara, quasi nessuno ha avuto questa voglia e determinazion, mentre Il pretendere il medesimo sforzo dagli altri, spesso, può essere malsano per lo spogliatoio, non tutti sono disposti a seguire il capo, tantomeno credono di dover essere sottoposti a regole. Ciò nell’arco della stagione può influire e minare la chimica di squadra e l’equilibrio creato e persi questi due elementi è difficile raggiungere i risultati prefissi all’inizio dell’annata.

Il carattere brusco di Kobe è stato più volte utilizzato come caprio espiatorio per nascondere la cattiva gestione della dirigenza, quando invece tutti sappiamo che non è proprio stato così, in quanto gli anni che i giocatori forti sono arrivati, tutto ha girato alla perfezione e Bryant non ha creato alcun problema.

E’ proprio di questo che l’ex compagno Matt Barnes, ala piccola dei Clippers che ha giocato ai Lakers per due stagioni, ha voluto parlare con Chris Ballard di SI.com. Barnes ha preso le difese dell’ex compagno attaccando duramente la dirigenza, lo spogliatoio lui lo ha vissuto e sa benissimo le dinamiche e a quanto pare ha confermato che le colpe risalgono alla famiglia Buss.

Che sia la dirigenza l’unica colpevole? Probabilmente oltre ad un restylig del roster c’è bisogno di un cambiamento concreto anche nei quadri dirigenziali.

Per NBA Passion,

Francesco Tarantino

Antonio Greco

 

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