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WNBA Finals, Liberty il superteam battuto. Brondello: “Ci servirà da lezione”

di Paola Giuntini

Si spegne nei secondi finali, e a parecchi metri dal ferro, il sogno delle New York Liberty di raddrizzare la serie e giocarsi tutto in gara 5 alle WNBA Finals. Mai una squadra in svantaggio 0-2 nelle finali WNBA è riuscita a rimontare e portare a casa il titolo. Le Liberty sembravano poterci riuscire, avendo vinto una gran gara 3, e considerati i gravi forfait in casa Aces (le due titolari Gray e Stokes fuori per infortunio), tutto sembrava preannunciare un’altra vittoria di New York.

Ma Wilson e compagne, con una grande prova corale, hanno sfoderato la loro mentalità vincente proprio nel momento in cui serviva di più, diventando soltanto la terza squadra di sempre a compiere l’impresa del back-to-back. Le altre a riuscirci, le Los Angeles Sparks nel 2001 e 2002, e prima ancora, le Houston Comets, vincitrici di quattro titoli di fila tra il 1997 e il 2000.

Per New York continua il record negativo nelle finali WNBA: cinque apparizioni totali (1997, 1999, 2000, 2002 e 2023), ma finora nessun titolo. Per la squadra allenata da Sandy Brondello, la soddisfazione di essere tornate alle finali a ventun anni di distanza dall’ultima volta, ma la sensazione è che le Liberty abbiano ottenuto meno di quanto ci si aspettasse con un roster di tale livello.

Durante l’offseason, le Liberty avevano acquisito Breanna Stewart, Jonquel Jones e Courtney Vandersloot, per costituire una line-up stellare insieme a Sabrina Ionescu e Betnijah Laney. Le ambizioni del titolo erano quindi più che giustificate, e motivate dal fatto che durante la stagione New York era riuscita a battere le Aces in tre dei cinque precedenti confronti.

breanna stewart 42 punti vs fever

Ma in gara 4, alle Liberty è mancata proprio una delle migliori interpreti, l’MVP di questa stagione Breanna Stewart. Imbavagliata dalle attenzioni difensive di Las Vegas, Stewie ha chiuso con soli 10 punti, mai così pochi per lei in questa postseason, frutto di un deludente 3 su 17 dal campo. Altrettanto in difficoltà Jonquel Jones, che era stata l’altra grande protagonista di questi playoffs per New York, tenuta a 6 punti, con appena 3 su 8 al tiro.

Sapevamo che il loro piano partita era quello di renderci le cose difficili ed è esattamente quello che è successo”, ha detto una delusa Stewart. “Non entrava niente, e di questo bisogna dare credito a Vegas. Hanno giocato bene, ma naturalmente volevamo arrivare a gara 5”.

Stewart si è ritrovata con la palla in mano a 8.8 secondi dalla fine in uscita dal timeout, con il punteggio di 70-69 per le Aces. Ostacolata da Alysha Clark, non è riuscita a trovare il tiro. “Ho messo la palla nelle mani dell’MVP perché mi fido di lei. E oggi non ha funzionato”, ha commentato così coach Brondello. “È finita con Breanna che cercava la giocata decisiva. Lo rifarei di nuovo. Era la scelta giusta”.

Le speranze di New York si sono infrante sul successivo airball di Vandersloot sulla sirena.

Alla fine, sono orgogliosa di questo gruppo, di quello che abbiamo ottenuto e della chimica che abbiamo costruito con un gruppo totalmente nuovo”, ha detto Brondello. “Dobbiamo vedere questa sconfitta come una lezione che ci servirà mentre voltiamo pagina, e ricordare come ci si sente per trovare la giusta motivazione”.

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