Il diciassettesimo turno di Eurolega ha sancito la fine della prima metà della competizione, caratterizzata da tante sorprese. Riguardo le prime posizioni, c’è poco di cui stupirsi se non per l’assenza del Fenerbahçe. Stupiscono invece nel gruppone a metà classifica le presenze di Asvel Villeurbanne, Valencia Basket e Crvena Zvezda, che sono ritornate in Eurolega dopo un periodo d’assenza con roster competitivi. Finora hanno deluso l’Olympiacos ma soprattutto Bayern Monaco e Zalgiris Kaunas; manca comunque ancora tutto il girone di ritorno, ed è possibile che si riprendano. L’Eurolega dunque, grazie a queste continue sorprese, si conferma la competizione cestistica più avvincente d’Europa. Torniamo però ad analizzare il diciassettesimo turno di Eurolega e vediamo chi ha dato il meglio di sé e chi invece non ha brillato.
Up del diciassettesimo turno di Eurolega
Nick Calathes/ Kostantinos Mitoglou: grazie alle due super prestazioni del leader e del promettente lungo greco i Greens si sono imposti in trasferta sul campo del CSKA. Il primo dei due ci ha già abituato in passato a performance di questo tipo, ma questi numeri sono comunque stupefacenti: 22 punti, 17 assist e 9 falli subiti, 40 di valutazione totale (record di giornata). La giovane ala forte invece ha giocato la miglior partita della sua carriera: 25 punti, 16 rimbalzi (la metà dei quali offensivi), 2 assist e 2 stoppate; se non avesse perso 4 palloni, probabilmente avrebbe avuto una valutazione simile a quella del compagno, anche se il 34 messo a referto è ottimo. Tra le fila dei moscoviti è da segnalare l’ottima serata del nostro Daniel Hackett, che si è ripetuto dopo i 28 punti messi a segno contro l’ Olimpia Milano.
Kirolbet Baskonia: la cura Ivanovic sembra funzionare in quel di Vitoria-Gasteiz. La squadra è scesa in campo con molta più fiducia e nella sfida tutta spagnola contro il Barcellona ha subito messo le cose in chiaro, conquistando un vantaggio che ha poi permesso di portare a casa la partita. Tornike Shengelia è il metronomo della squadra, se il suo ritmo è alto anche i compagni mettono più energia in campo. Memorabile la sua schiacciata nel finale in testa a Nikola Mirotic, che ha di fatto chiuso la partita.
Fenerbahçe: la vittoria del Fener contro l’Olypiacos dimostra che i ragazzi di coach Obradovic sono sì in difficoltà, ma il loro talento è tale da renderli comunque pericolosi per chiunque. I turchi si sono presentati al Pireo con un reparto lunghi ridotto all’osso, e di fronte avevano uno dei migliori centri della lega, ossia Nikola Milutinov. Nonostante ciò, grazie ad ottime percentuali dalla linea dei 6 metri e 75, sono stati in grado di avere la meglio sui greci che invece sono sembrati un po’ disattenti, soprattutto in difesa. Offensivamente parlando, Nando De Colo ha dimostrato di essere due spanne sopra tutti.
Menzione d’onore: Vassilis Spanoulis. Giovedì sera il greco è diventato il primo marcatore della storia dell’Eurolega, superando un’altra leggenda del basket europeo, Juan Carlos Navarro. Spanoulis ha la mentalità del vincente: altri sarebbero stati al settimo cielo per aver conquistato tale record, lui invece era deluso per la sconfitta subita dalla sua squadra e desideroso di tornare in palestra per lavorare in vista della prossima partita.
Down della settimana di Eurolega
Mateusz Ponitka: il polacco dello Zenit S. Pietroburgo non è mai stato in partita. Palle perse dal palleggio, sintomo di scarsa presenza mentale, e pessime percentuali al tiro hanno caratterizzato la sua partita. Il suo contributo è fondamentale nel sistema di gioco dello Zenit, ed è venuto a mancare proprio in una partita punto a punto, in cui avrebbe fatto la differenza. La vittoria è quindi andata all’Olimpia Milano, che però non ha convinto.
Maccabi Fox Tel Aviv: seconda sconfitta consecutiva per la squadra israeliana, che inizia a soffrire le assenze per infortuni di alcuni protagonisti della prima parte della stagione (per esempio Tarik Black e Omri Casspi). A Kaunas erano inoltre assenti Othello Hunter e Scottie Wilbekin, eroi delle ultime partite che però sono stati lasciati a riposo per precauzione. In queste condizioni, era davvero difficile tornare da vincitori. Gli innesti di Jalen Reynolds e Aaron Jackson non hanno avuto l’impatto sperato, ma in fondo era solo la prima partita con il Maccabi; è necessario del tempo affinché si inseriscano al meglio nel sistema di gioco di coach Sfairopoulos.
Bayern Monaco: ennesima pessima prestazione dei tedeschi. Stavolta il leader Greg Monroe ha fatto la sua parte, invece il resto della squadra ha giocato davvero male. Emblematico il confronto tra le valutazioni complessive delle due squadre (il Bayern ha sfidato in trasferta la Stella Rossa di Belgrado): 122 per i padroni di casa, un misero 50 per i tedeschi. Nihad Dedovic, giocatore con molta esperienza che milita da anni nella squadra bavarese, ha fatto registrare un -6 di valutazione, una delle performance statisticamente peggiori viste finora durante la competizione.