Se il momento della Reyer in campionato è straordinario con un ruolino aperto di 6 vittorie, altrettanto non si può dire per ciò che ruota intorno a Davide Casarin: l’esterno italiano è al centro di polemiche con parte dei tifosi oro-granata non certo da oggi, visto che in ottobre vi avevamo riportato di screzi al termine di un match europeo, ma contro Derthona ieri sera si è probabilmente toccato il punto più basso di tutta la stagione tra parole e reazioni arrivate dal giocatore alle parole e – successivamente – in sala stampa da parte di coach Spahija e capitan Tessitori per difendere il #7.
Con la squadra che oggi si trova finalmente dentro alla zona playoff dopo i 6 successi in fila con una settima piazza che pareva irraggiungibile qualche mese fa, ora c’è da fronteggiare questa situazione che riguarda Davide Casarin: l’esterno azzurro ha – come detto – litigato con il pubblico, venendo calmato da capitan Tessitori, dal padre Federico Casarin e da coach Neven Spahija. In un momento così delicato, con la zona playoff raggiunta, c’è bisogno di compattezza, serenità e di tutti i giocatori, compreso il tanto criticato numero #7.
Reyer, Davide Casarin al centro di altre polemiche
Riavvolgiamo il nastro. Mancato 7′ circa alla fine dell’ultimo quarto del match di ieri tra Reyer e Derthona, con gli ospiti capaci di recuperare 10 punti di distacco in meno di 3′, coach Spahija toglie dal campo Davide Casarin per rimettere in campo Parks, l’azzurro ha una reazione stizzita girandosi dopo aver udito frasi di alcuni tifosi (o presunti tali): il #7 si alza per andare verso il pubblico ma viene fermato da capitan Tessitori soprattutto, con la situazione che resta comunque tesa. La difesa della curva verso l’azzurro è fischiata da altri tifosi, ne nasce una situazione tesa che si risolverà in qualche minuto.
In conferenza stampa è tornato sulla questione il tecnico croato, attaccando quei tifosi che hanno fischiato Casarin: “non mi è mai capitato in 30 anni di carriera che un giocatore venga insultato così a casa sua. Davide è l’unico cresciuto qui, siamo tutti orgogliosi di lui, quando è successo l’episodio la maggior parte del pubblico ha capito ed aiutato Davide. E noi non lo lasceremo solo. Quando prende palla ci sono sempre le stesse persone che lo fischiano prima ancora che faccia qualcosa. Mando un messaggio: un tifoso può criticare ed essere arrabbiato, ma non lascia mai la squadra, non lascia solo un giocatore.”
Il tecnico ha aggiunto inoltre parole chiare: “nessuno mi ha mai detto che Davide deve giocare, né il presidente né nessun altro. Alleno 10 giocatori, non 5. Chi pensa di comprare l’abbonamento per insultare Davide ha sbagliato, questo un tifoso vero non lo fa. Ringrazio chi lo ha aiutato dopo il piccolo incidente di oggi. Se qualcuno vuole insultare, venga a farlo con me, ma non mi importa”. A chiudere anche le parole di capitan Tessitori: “sono cose che non mi piace sentire, se hanno problemi con lui devono venire a parlare con me prima. Ha 21 anni, non è plausibile che gente di 50 anni possa permettersi di insultare pesantemente un ragazzo così giovane che è il primo ad impegnarsi. Sì, stavo per incazzarmi parecchio anche io”.
