I Miami Heat si sono dati del tempo con la sospensione di Jimmy Butler, per rimuovere una distrazione per il gruppo e per trovare una soluzione via trade, ma si aspettano che Butler torni in campo al termine della sanzione, se sarà ancora a roster per allora.
Il 17 gennaio scadranno le 7 partite di sospensione senza paga per Jimmy Butler, punito per il suo “sciopero bianco” in campo nelle ultime due partite giocate. Secondo i media locali di Miami, gli Heat hanno iniziato trattative a ampio spettro con diverse squadre per attirare offerte di trade ma finora non c’è stato nulla di concreto, a parte l’interesse dei Phoenix Suns che però possono proporre in cambio il solo Bradley Beal, giocatore che non interessa invece alla squadra della Florida.
I Miami Heat “non avrebbero intenzione” di tenere fermo Butler per il resto della stagione se non si troverà una trade entro il 6 febbraio prossimo, data della deadline. Jimmy si sta comunque allenando con i compagni e non è fuori squadra del tutto.
Miami non sarebbe interessata a ricevere dei contratti lunghi in cambio di Jimmy Butler, per non compromettere la situazione salariale per i prossimi anni. Altra posizione che rende ancor più difficile ogni trattativa coi Suns e che coinvolga Beal, e i Golden State Warriors, altra squadra accostata alla star ex Sixers e Twolves, si sarebbero tirati indietro sempre per motivi salariali e per non essere costretti tra pochi mesi a dover decidere se concedere o meno a Butler un rinnovo al massimo salariale. Il recente infortunio di Jonathan Kuminga potrebbe cambiare la prospettiva per gli Warriors che rischiano seriamente di non qualificarsi ai playoffs.
Tra le ultime squadre da annoverare ci sarebbero i Memphis Grizzlies e i Milwaukee Bucks. Tra le due, Memphis è decisamente la squadra con più asset da proporre con Marcus Smart, Luke Kennard, GG Jackson e Jaylen Wells, più scelte future al draft. Desmond Bane potrebbe essere un’alternativa ma l’ex TCU è sotto contratto a lungo, fino al 2029.
Milwaukee potrebbe invece offrire solo i contratti di veterani come Bobby Portis, Brook Lopez o Pat Connaughton oltre a Khris Middleton, i quali avrebbero il vantaggio d’essere a breve scadenza. I Bucks non hanno però praticamente scelte future al draft da spendere e sono al di sopra del second tax apron, e come Phoenix dovrebbero trovare una terza squadra come “appoggio”.