Home Eastern Conference TeamsI Bucks e il viaggio della speranza per New Orleans, Giannis: “Non era una scusa per giocare male”

I Bucks e il viaggio della speranza per New Orleans, Giannis: “Non era una scusa per giocare male”

di Carmen Apadula

I Milwaukee Bucks sono arrivati a New Orleans lunedì, nella speranza di poter giocare mercoledì sera. Tuttavia, una tempesta di neve si è scaricata sulla Big Easy, chiudendo diverse strade della città.

I Bucks sono rimasti bloccati in albergo per 3 giorni, tanto che l’allenamento di martedì e lo shootaround di mercoledì mattina sono stati annullati. Di conseguenza, la NBA ha deciso di rinviare la partita.

I giocatori hanno quindi dovuto cercare un modo per passare il tempo. Ad un certo punto, Giannis Antetokounmpo ha trovato una sala da ballo dove poter palleggiare. Damian Lillard ha detto di aver iniziato a guardare diversi programmi su Netflix, tra un allenamento e l’altro. Bobby Portis ha persino organizzato una partita a carte nella sua stanza, martedì sera.

Già alle prese con la speranza di riprogrammare una partita contro i Pelicans nella seconda parte di una stagione già ricca di back-to-back, i Bucks non volevano rinviare anche la partita contro gli Heat e doverne recuperare anche una seconda.

Così, nonostante siano rimasti bloccati a New Orleans per tutta la settimana, e nonostante siano arrivati a Milwaukee poco più di 2 ore prima della partita, hanno stretto i denti e sono scesi in campo.

E la cosa più divertente qual è? Che nonostante l’insolita giornata di viaggio, i Bucks hanno rimontato uno svantaggio di ben 15 punti nel primo quarto, per poi dominare e vincere per 125-96.

I giocatori volevano giocare a tutti i costi. E si sono fatti trovare pronti. Coach Doc Rivers ha invitato i giocatori a rievocare i vecchi tempi del basket delle scuole superiori, quando si scendeva dal pullman e si andava a giocare. E persino Lillard e Antetokounmpo hanno lanciato un messaggio chiaro, mentre la squadra si preparava a raggiungere l’aeroporto di New Orleans: niente scuse.

Gli Heat hanno comunque preso un vantaggio iniziale sui Bucks, dopo quelli che Antetokounmpo ha definito gli “sciatti” primi 10 minuti di partita, in cui la squadra ha cercato di ritrovare il ritmo dopo non aver giocato per tutta la settimana. Ma, nonostante il passivo di 20-5, i Bucks si sono ripresi rapidamente e sono andati all’intervallo già in vantaggio per 71-55.

Antetokounmpo, che ha chiuso con una tripla-doppia da 25 punti, si è detto orgoglioso della sua squadra.

“Per tutto il giorno ho cercato di rimanere concentrato” ha detto. “Non sono le condizioni più difficili in cui ho giocato. L’unica differenza è che abbiamo dovuto prendere un volo. Alla fine, se vogliamo chiamarla avversità, credo che la squadra abbia reagito comunque molto bene. Il fatto di dover prendere un volo per 2 ore prima della partita non è niente di che. Alla fine, ci siamo comunque svegliati in un hotel a 5 stelle, abbiamo fatto colazione, abbiamo parlato mentre aspettavamo l’autobus. Abbiamo fatto un bel viaggio. Poi siamo andati al nostro aereo, un aereo charter, privato, dove ognuno ha il suo posto. Si può ordinare del cibo sull’aereo. Si può prendere della frutta, se si vuole. Hanno anche delle bevande. Dopodiché, le nostre auto calde ci hanno preso proprio davanti all’aereo. Si sale in macchina e si arriva all’arena in circa 15 minuti. Poi ci si prepara per la partita. Per me, queste condizioni non sono poi così male. Sono stato in condizioni molto, molto peggiori nella mia vita, ma sono molto felice e orgoglioso di come la squadra ha risposto a queste avversità, se vogliamo chiamarle tali. Anche se abbiamo fatto tutto questo, siamo rimasti concentrati e siamo venuti qui per vincere”.

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