Una bella pagina di storia alle Olimpiadi per l’atletica! Roberta Bruni ed Elisa Molinarolo sono in finale nel salto con l’asta al termine di una qualifica un po’ strana, che ha promosso 20 astiste vista la condivisione alla misura di 4.40 di 9 atlete. La finale è prevista nella serata di mercoledì, senza – però – la leader stagionale Molly Caudery: la britannica è entrata in gara alla misura di 4.55 non riuscendo a piazzare nemmeno una misura. Un suicidio incredibile per la vera favorita, autrice di un gran 4.92 in stagione: il salto con l’asta si dimostra ancora una volta gara crudele e di una difficoltà totale.
La mattinata azzurra è corroborata dalle promozioni alle semifinali dei 400hs di Alessandro Sibilio ed Ayomide Folorunso: l’argento di Roma ha corso la sua batteria in 48″43 chiudendo quarto, facendo un po’ penare i tifosi per una condotta di gara forse un po’ troppo tranquilla e giudiziosa nei primi 200 metri. In semifinale ci va anche “Ayo”, che vince la sua batteria di ripescaggio con il crono di 55″07 dopo esser stata “rimandata” ieri. Restano fuori invece Rebecca Sartori, arrabbiata e delusa dopo la sua gara ed un’Alice Muraro apparsa stanca dai tanti impegni: per la ragazza vicentina resta però il grande percorso di crescita sotto la guida preparata di suo papà Lorenzo, uno dei migliori tecnici per quel che riguarda il settore ostacoli.
Olimpiadi atletica, Bruni e Molinarolo in finale nell’asta
Avanti per una pagina di storia non singola ma doppia, le Olimpiadi promuovono nell’atletica le due astiste Roberta Bruni ed Elisa Molinarolo, che hanno fatto percorso pulito entrando in gara a 4.20 e piazzando al primo tentativo sia 4.40 che 4.55. Un percorso importante per entrambe, in una finale “extra-large” con 20 atlete promosse all’ultimo atto, quello decisivo che andrà ad assegnare le medaglie. Per la prima volta nella storia ci sarà un’azzurra in finale olimpica, una prima volta che diventa ancor più straordinaria se consideriamo che a giocarsi qualcosa di importante saranno 2 azzurre e non una.
Tanto criticato il movimento del salto con l’asta, che faticava o stentava a decollare, l’impulso primario lo ha dato la nativa di Soave lo scorso anno a Budapest centrando la prima finale mondiale, corroborato quest’oggi dalla grande impresa in sincro con la romana. Una finale che certifica logicamente lo stato in salute del movimento dell’asta femminile azzurra e che va a dare grandi meriti a due atlete che stanno “viaggiando” su misure intorno ai 4.60/65 da tutta la stagione.
Detto delle altre gare nell’introduzione, rinunciano ai ripescaggi le due velociste Bongiorni e Kaddari ed il 400ista Davide Re. Intanto oggi è il giorno dell’esordio di Filippo Tortu e delle finali di Battocletti nei 5000 e Osakue nel disco: seguiremo naturalmente gli azzurri nel prossimo articolo di recap serale. A chiudere la notizia che Gianmarco Tamberi è partito dall’Italia verso Parigi: rientrato l’allarme capitano dopo il ricovero per calcolo renale, sperando naturalmente riesca a recuperare la forma appieno per mercoledì mattina, giorno della qualificazione.