Francia e Stati Uniti completano il quadro delle semifinali femminili. Termina qui la corsa delle sorprese Germania e Nigeria. Appuntamento a venerdì 9 agosto: si parte con l’ennesima sfida tra Stati Uniti e Australia alle 17:30, per poi chiudere con il derby tutto europeo tra Francia e Belgio alle 21:00.
GERMANIA-FRANCIA 71-84
(19-23), (14-22), (16-21), (22-18)
Le sorelle Sabally contro il duo delle meraviglie Johannes-Williams, le debuttanti contro le padrone di casa: un’altra sfida che sulla carta si prospettava più equilibrata di quella che poi è stata. Nettamente superiore la Francia, non solo in termini di qualità e profondità, ma anche per voglia e di atteggiamento. La Germania ha provato una tardiva reazione nell’ultimo quarto, ma senza mai veramente impensierire le francesi, trascinate in semifinale da una splendida Marine Johannes (24 punti e 5 triple segnate).
L’avvio di partita è equilibrato. Le tedesche sono felici di ritrovare Nyara Sabally, assente nelle ultime due partite, ma sprecano tanto con la sorella Satou (7 palle perse a fine partita). Che per la Francia sarà invece una buona giornata, lo si capisce dalla prima tripla di Johannes andata a bersaglio al primo tentativo. Sono già 9 i punti per lei dopo i primi 10 minuti di gioco, Francia avanti di 4 (19-23).
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Nel secondo quarto, continua lo show di Johannes, che dopo le prime partite a fasi alterne, sembra finalmente divertirsi in campo. La Francia si porta rapidamente sul +10 (21-31). Nyara Sabally è ancora la più positiva per la Germania, mentre continuano la serata negativa di Satou. Francia in controllo all’intervallo (33-45).
Salaun e Williams confezionano un 7-0 di parziale in avvio di terzo quarto, che costringe la Germania al timeout: è il massimo vantaggio per la Francia (33-52). Il contro-parziale di Peterson prova a riavvicinare la Germania, ma la Francia ha il pieno controllo della partita. Johannes in step back è una gioia per gli occhi, e la Francia sorride sul +17 (49-66).
La Germania prova a rifarsi sotto nell’ultimo quarto, trovando anche il -9 a poco più di 2 minuti dalla fine (69-78), ma la tripla di Ayayi ristabilisce la distanza tra le due squadre. Ci prova ancora Nyara Sabally, ma la Francia gestisce bene fino alla fine. Marine Johannes tenta l’ultima magata, ma non va. Poco importa, potrà riprovarci in semifinale contro il Belgio. Per la Germania, il capolinea di una prima esperienza olimpica al di là delle aspettative.
NIGERIA-STATI UNITI 74-88
(17-26), (16-26), (15-24), (26-12)
È un peccato che alla Nigeria di coach Rena Wakama sia toccato incontrare proprio gli Stati Uniti. Chissà fin dove sarebbero potute arrivare D’Tigress, con un incrocio più favorevole. Invece, la squadra che ha sorpreso il mondo, diventando la prima formazione africana a raggiungere i quarti di finale in un’Olimpiade, si ferma qui: troppo forti le americane, a cui non serve neanche spingere troppo per raggiungere senza sforzo la semifinale. Per la Nigeria, che comunque non ha regalato niente a team USA, un’uscita di scena a testa altissima tra gli applausi della Bercy Arena.
La Nigeria prova a tenere il passo di team USA, e sembra riuscirci per i primi 8 minuti, ancora con Kunaiyi-Akpanah molto attiva a rimbalzo offensivo e le guardie Kalu e Amukamara a tenere le africane sulla linea di galleggiamento. Ma alle americane basta una fiammata di nemmeno un minuto per portarsi rapidamente sul +12. Amukamara allo scadere riporta la Nigeria in singola cifra di svantaggio. Dopo 10 minuti, è soltanto +9 per team USA (17-26), e questa è già una notizia.
Prova a restare lì la Nigeria, portandosi addirittura sul – 4 con Kalu (27-31) a metà del secondo quarto, ma non tarda molto team USA a rispondere, con Wilson come principale terminale offensivo (20 per lei a fine partita). Sei punti in fila di Stewart chiudono presto i giochi: è +19 all’intervallo (33-52).
Nella ripresa, gli Stati Uniti trovano ripetutamente il +30. Sembra finita qui la partita della Nigeria: troppo ampio il divario tecnico in campo. È ancora Amukamara sulla sirena a rendere leggermente meno pesante il passivo (48-76).
Negli ultimi dieci minuti, le americane smettono di spingere. Sono brave le nigeriane ad approfittarne per ridimensionare lo svantaggio e trovare un -14 finale che fa bene al morale. Qualche scintilla tra Copper e Kalu nel finale, con Kalu che va al tiro nonostante Copper avesse lasciato scorrere il precedente possesso: tecnico per Copper, e Okonkwo dalla lunetta fissa il 74-88 finale. Le nigeriane salutano così un’Olimpiade che resterà nella storia del basket africano. Le americane, invece, proseguono la corsa al decimo oro olimpico. Prima, però, dovranno superare l’ostacolo Australia.