Prima dell’inizio della scorsa stagione, la WNBA ha introdotto la Prioritization Rule.
Tale regola impone alle giocatrici di “privilegiare” la WNBA, dandole la priorità, appunto, rispetto ai campionati internazionali. Questo perché, come ben sappiamo, la stagione WNBA si svolge durante l’estate, e le giocatrici si vedono spesso costrette a trascorrere l’offseason partecipando a tornei stranieri per guadagnare qualcosa in più.
Ebbene, la regola prevede che le giocatrici con più di due anni di esperienza nella WNBA debbano presentarsi ai training camp delle proprie squadre entro una certa data di scadenza, per non rischiare di essere tagliate fuori e vedere sottratto il proprio stipendio WNBA.
Gabby Williams, giocatrice storica del Fenerbahçe e della LDLC ASVEL Féminin, oltre che della Nazionale francese, non sembra essere una fan di questa nuova regola. Non sarebbe infatti la prima volta esprime il suo disgusto per essa.
“Continuo a pensare che la questione sia ridicola. Mi dispiace, ma dico davvero. Letteralmente, sono qui solo perché ho avuto una commozione cerebrale” aveva già dichiarato in precedenza.
Poiché aveva impegni importanti che andavano al di fuori della stagione statunitense, era obbligata a non partecipare al training camp della sua squadra. Ma, poiché tutti questi impegni (ovvero le Olimpiadi) si sono conclusi il 1° maggio, ha potuto firmare nuovamente con le Seattle Storm.
Dopo quasi un anno, è tornata più forte e più coraggiosa.
Eppure, nonostante abbia dichiarato di sentirsi “come a casa”, prova ancora insoddisfazione per la Prioritization Rule.
“Sappiamo che si tratta di un numero selezionato di titolari. Sappiamo, possiamo indovinare chi sono. Potrei dire i loro nomi, ma sarei di parte. In ogni caso non dovrebbe essere una regola generale, non la capisco” ha detto. “Non dovrebbe andare di pari passo con i soldi, perché l’America non è il mondo intero”.
Sebbene la Williams si sia riaffidata alle Storm, la spada di Damocle incombe ancora su di lei.
Gabby, essendo free agent ed essendo stata precedentemente esentata dal roster della squadra all’inizio della stagione, non è stata toccata dalla regola. Se fosse stata mantenuta in squadra, però, non avrebbe potuto firmare una volta finite le Olimpiadi.
Per quanto riguarda il futuro, la giocatrice aveva dichiarato che avrebbe accettato di rifirmare con il team se questo le permetterà di essere di nuovo libera nel 2025. Per il momento, però, ha dichiarato di volersi concentrare solo sulla fine della stagione.