L’accoglienza del neo-arrivato head coach Nate Tibbetts sulla panchina delle Phoenix Mercury non è stata esente da polemiche.
Nonostante la mancanza di esperienza in WNBA, e nel basket femminile in generale, Tibbetts ha firmato un contratto che lo rende l’allenatore più pagato della lega, togliendo il primato a Becky Hammon.
Per Tibbetts, che sostituisce Nikki Blue (a sua volta subentrata a Vanessa Nygaard a stagione in corso), si tratta del primo ruolo da head coach in una lega maggiore, dopo le esperienze in G-league e da assistant coach in NBA con Cleveland, Portland e Orlando.
“Questa è una nuova lega per me. Voglio essere istruito”, ha commentato Tibbetts, parlando della sua inesperienza nel gioco femminile. “Parlerò con le giocatrici. Voglio sapere della crescita della lega. Voglio conoscere e capire le difficoltà che hanno dovuto affrontare. So di avere tanto da imparare sulla WNBA”.
Dure critiche sono arrivate in particolare da Muffet McGraw, ex coach della squadra femminile di Notre Dame, che già in passato si era espressa sul tema della disparità salariale e di genere: “Ultim’ora: un uomo bianco assume un altro uomo bianco per allenare una squadra WNBA E lo rende il coach più pagato della lega. Le discriminazioni di genere sono reali”, ha scritto su X. “Il 95% degli allenatori nello sport maschile sono uomini e il 60 % nello sport femminile – il Titolo IX ha 50 anni ma non abbiamo ancora pari opportunità, parità salariale o pari diritti”.
Breaking news: white man hires white man to coach WNBA team AND makes him the highest paid coach in the league. Gender bias is real. 95% of men’s sport coaches r male and 60% of women’s sport coaches r male- title IX is 50 yet we don’t have equal oppty, equal pay or equal rights. https://t.co/eqtwdvot44
— Muffet McGraw (@MuffetMcGraw) October 18, 2023
Inevitabilmente, una decisione del genere non poteva che riaccendere il dibattito su alcuni temi dolenti dello sport professionistico femminile, legati sia a un discorso di rappresentazione che di parità di trattamento. Alcune giocatrici non hanno nascosto il proprio disappunto: “Non fraintendetemi, mi fa piacere che i coach vengano pagati, ma è una follia che prendano quattro volte tanto le giocatrici più pagate”, così Napheesa Collier su X.
Don’t get me wrong, I’m glad coaches are getting paid, but it’s kinda crazy they’re making 4 times more than the highest paid players 🥴
— napheesa collier (@PHEEsespieces) October 17, 2023
A suscitare perplessità anche la scelta della franchigia di presentare il nuovo allenatore sui social media come “Girl Dad”, come se questo possa essere un requisito rilevante ai fini della selezione in un ruolo da head coach di una squadra professionistica.
Elite basketball coach. Legendary player. Girl Dad.
— Phoenix Mercury (@PhoenixMercury) October 18, 2023
Get to know Head Coach Nate Tibbetts! pic.twitter.com/GZTJ19Vm40
Il general manager Nick U’Ren, nel presentare Tibbetts, ha dichiarato che l’organizzazione “sa che la diversità e le opportunità sono un discorso importante”, e che “il nostro processo, la base di candidati e i finalisti lo riflettono in pieno”.
Da parte sua, Nate Tibbetts ha risposto così alle critiche, evitando le domande sul suo stipendio: “Non vivo online. Parlare con le giocatrici e ricevere il loro benvenuto, mi ha fatto capire che non mi devo preoccupare di cose di cui loro non si preoccupano, se devo essere sincero”.
La stella Diana Taurasi si è dichiarata “entusiasta” di lavorare con lui, ritenendo che la sua inesperienza in campo femminile non costituirà un problema. Taurasi ha infatti menzionato coach Paul Westhead, che portò le Mercury al titolo nel 2007, pur senza aver mai allenato prima una squadra femminile.
E proprio ricevere il supporto dalle sue giocatrici sarà fondamentale per Tibbetts, a cui spetterà il compito di risollevare le sorti della franchigia, dopo una stagione fallimentare in cui le Mercury hanno chiuso all’ultimo posto con un record di 9-31.