La sconfitta contro le Las Vegas Aces per 92-70 in gara due del primo turno dei playoffs ha sancito l’eliminazione delle Chicago Sky dalla postseason.
Un esito quasi scontato, considerando la differenza di piazzamento (prima contro ottava), nonché il notevole divario tattico e tecnico con un super team come Las Vegas.
Le Sky si trovano, infatti, nel pieno di un processo di ricostruzione, dopo aver conquistato a sorpresa il titolo due anni fa e aver visto quasi tutti i suoi pezzi pregiati accasarsi presso altre franchigie alla fine della scorsa stagione.
Una stagione, quest’ultima, condizionata quindi da molteplici fattori, senza dimenticare l’addio inaspettato e repentino di coach James Wade, che ha lasciato la squadra a luglio per accettare un ruolo di assistente in NBA con i Toronto Raptors.
Il subentrato Emre Vatansever è riuscito comunque a condurre le Chicago Sky alla loro quinta partecipazione di fila ai playoffs. Anche per questo, nonostante la netta eliminazione, il bilancio non è del tutto negativo. Per ritrovare quella mentalità vincente che aveva portato a Chicago il primo titolo, però, saranno necessari diversi aggiustamenti.
Il primo di questi sarà senz’altro separare i ruoli di coach e general manager, almeno stando alle parole di Kahleah Copper, la giocatrice più rappresentativa. “So sicuramente che saranno due ruoli separati, il che è un bene”, ha dichiarato l’MVP delle Finals 2021. Le Sky erano infatti la sola franchigia WNBA rimasta a non prevedere tale separazione.
Dopo l’eliminazione dai playoffs, le Sky hanno annunciato che Emre Vatansever “non tornerà” il prossimo anno nel doppio ruolo di coach e Gm: “Faremo tutto il possibile per mettere la nostra organizzazione nelle condizioni di avere successo”, aveva detto il CEO della squadra Adam Fox.
Una volta sistemato l’assetto manageriale, rimarrà da concentrarsi sul roster. È chiaro che le Chicago Sky, con diverse free agency alle porte, intendono fare affidamento sulle loro giocatrici di punta, Kahleah Copper e Marina Mabrey, alle quali andrà affiancato il giusto supporting cast.
Copper, che ha appena firmato un’estensione con Chicago, si è dimostrata la più continua e affidabile, l’unica rimasta del quintetto iniziale della stagione dell’anello: 18.7 punti (con il 40.4 % da tre), 4.4 rimbalzi e 2 assist di media a partita, confermandosi la miglior realizzatrice offensiva anche nei playoffs (20 punti di media nelle due gare contro le Aces).
Attorno a Marina Mabrey, talento visto anche a Schio, ruotavano grandi aspettative a inizio stagione, dato che per averla Dwyane Wade aveva rinunciato a quattro scelte draft. A Chicago, però, non si è vista la Mabrey che aveva brillato lo scorso anno a Dallas.
La stessa Marina è consapevole del lavoro che dovrà svolgere durante la offseason per ripagare le aspettative: “Non vedrete la stessa giocatrice di quest’anno. Questa non sono io. Lavorerò il più duramente possibile nei prossimi nove mesi per trasformarmi e diventare inarrestabile”. Tra le sue priorità, concentrarsi sul lavoro fisico: “Dovrò essere più forte e più stabile per far fronte alla fisicità che ho visto quest’anno”.
L’andamento della prossima stagione dipenderà, infine, anche da quanto le due stelle riusciranno a trovare la giusta chimica in campo, cosa che quest’anno si è vista solamente a tratti.