Giovedì, Angel Reese è tornata con la seconda stagione del suo podcast Unapologetically Angel. E ha regalato agli spettatori delle rivelazioni succulente. Il tutto, riguardo alla sua nuova linea di scarpe.
Il lancio della sua prima scarpa signature, la Angel Reese 1, uscita con Reebok, è stato un successo travolgente. Nonostante siano state rilasciate ben tre varianti di colore, tutti gli articoli sono andati esauriti in poche ore.
Tra le tre varianti cromatiche della scarpa, la prima ad andare esaurita è stata quella rosa, la MeBounds. Seguono poi la versione tutta bianca Diamond Dust e quella bianca e nera Receipts Ready.
A giugno è poi uscita la linea di abbigliamento abbinata, con una collezione di debutto che comprendeva felpe, magliette e cappellini. Dopo essere andati virali, gli articoli sono andati esauriti quasi immediatamente e la giocatrice ha devoluto parte dei profitti alla The Angel C. Reese Foundation, che aiuta a combattere il cyberbullismo.
Per quanto riguarda il nome della collezione “MeBounds”, si tratta di un termine coniato dai critici di Reese per il suo modo caricaturale di inseguire e voler conquistare a tutti i costi i rimbalzi offensivi sui propri tiri sbagliati.
Durante la sua intervista con Elle del mese scorso, Reese ha rivelato che non conosceva la parola fino a quando non ha iniziato ad apparire nella sezione commenti dei suoi social media. Ma, invece di sentirsi ferita o offesa dalle critiche, ha registrato il marchio e poi ha capito come trasformare il tutto in una fonte di reddito.
“Non sapevo nemmeno cosa fossero i mebounds, finché non sono entrata su TikTok e ho visto che la gente li spammava nei miei commenti” ha detto. “Ho pensato che tanto valeva guadagnarci qualcosa. E infatti ci ho guadagnato un sacco di soldi. È importante sfruttare al massimo il momento e trasformare un aspetto negativo in positivo. Io l’ho fatto. Inoltre, è stato fantastico poter donare parte dei soldi alla mia fondazione contro il cyberbullismo. È stato come prendere due piccioni con una fava”.
Quindi, mentre i suoi detrattori la prendeva in giro pensando di metterla in ridicolo, Reese ha trasformato il tutto in qualcosa di molto redditizio.
“Hanno cercato di prendermi in giro per i rimbalzi, e io cosa ho fatto? Ne ho ricavato un sacco di soldi. Più di sei cifre. Quindi grazie. Quindi potete riprovarci, perché ho bisogno di un’altra idea per altre varianti di colore” ha detto.
Dopo il tutto esaurito, Reese è infatti pronta a lanciare una nuova scarpa, questa volta di colore viola e ispirata ai Baltimore Ravens, chiamata Charm City. Poi, a novembre, arriverà sul mercato una colorazione chiamata Tiago King Reese, dal nome del suo cane. Anche una sesta versione, Giving Grace, debutterà sempre il mese prossimo.
“Giving Grace è più di una semplice scarpa: è un riflesso di chi sono e del percorso che ho intrapreso” ha spiegato la giocatrice. “Questa colorazione rappresenta la forza di continuare ad andare avanti anche quando la strada è incerta, il coraggio di rialzarsi dopo le battute d’arresto e la gentilezza di estendere la grazia agli altri, così come a se stessi. Queste scarpe raccontano la mia storia e spero che ispirino gli altri a camminare con grazia, forza e resilienza”.
D’altronde non c’è esempio più grande della resilienza di Angel, che ha avuto nel trasformare le critiche e una presunta debolezza del suo gioco in un’opportunità di business, e trarne profitto realizzando un enorme guadagno. Questo è un doppio smacco anche per i suoi critici.
Sempre nello stesso episodio del podcast, Reese ha poi parlato della sua più recente avventura: la recitazione.
Era già apparsa in video musicali come Put It On Da Floor Again di Latto e Cardi B, ma lei voleva andare oltre.
Recentemente è infatti apparsa in A House of Dynamite con Idris Elba, thriller politico che dovrebbe essere disponibile su Netflix dal 24 ottobre.
“La mia piccola parte nel film è stata davvero fantastica, e vorrei davvero dedicarmi alla recitazione durante la mia carriera. Anche dopo. È stato divertente” ha raccontato la giocatrice. “Tuttavia, le giornate sul set sono lunghe, anche quando hai una piccola parte. Non riesco a immaginare di girare un film intero”.