Durante l’All-Star Weekend, la WNBA ha fatto scalpore quando le giocatrici sono scese in campo indossando magliette con la scritta “Pagateci quello che ci dovete”. Si trattava di un messaggio forte, inviato alla lega in riferimento alle trattative in corso per il nuovo CBA.
Dopo la partita, Brittney Sykes ha tenuto in mano un cartello con la scritta “PAY THE PLAYERS”. I tifosi all’interno della Gainbridge Fieldhouse hanno mostrato il loro sostegno alle giocatrici, cantando “Pagatele” a gran voce.
Il problema? La partita.
Ebbene sì, perché è stata tutt’altro che piacevole da guardare. Il match ha stabilito un record WNBA per i punti segnati, mentre Napheesa Collier ha stabilito il record di punti individuali (36). La squadra della giocatrice ha battuto il team di Caitlin Clark per 151-131.
E questa difesa inesistente ha fatto arrabbiare non poco Candace Parker, che non è rimasta per nulla impressionata dalla partita, tanto da definirla “orribile” nel suo nuovo podcast Post Moves, di cui è host anche Aliyah Boston.
Certo, la partita non è stata tanto diversa dagli All-Star Game delle altre leghe professionistiche, ma Parker si aspettava di più dalle giocatrici in un momento così delicato.
“Non potete uscire con quelle magliette e poi fare così” ha detto. “Penso che su uno dei palcoscenici più grandi che ci vengano offerti, in un contesto in cui si è investito di più rispetto a qualsiasi altro All-Star game precedente, avrebbero dovuto sfruttare l’occasione”.
Boston non è d’accordo con l’affermazione di Parker, tanto che ha ricordato l’impegno profuso ogni sera dalle giocatrici durante tutta la stagione WNBA. Boston ha quindi difeso la prestazione sua e delle sue compagne.
“All’All-Star Game penso che sia giusto andare in campo, fare canestro e divertirsi. Abbiamo altre partite in programma e poco tempo per ricaricarci” ha detto. “Martedì siamo tornate a giocare e abbiamo dimostrato ancora una volta perché meritiamo di essere pagate”.
Per Parker, invece, si è trattato di un’occasione persa.
“Non si tratta di questo” ha detto. “Per me è stata un’opportunità sprecata, su uno dei palcoscenici più importanti a nostra disposizione. Tutti dicono sempre che l’NBA non giochi bene negli All-Star Game. E infatti fanno esattamente come avete fatto voi. Capisco che sia una sfida. Dovete giocare 4 o 5 partite in più senza un compenso aggiuntivo, il che non è giusto. Ma non è così che si gioca”.
Parker ha aggiunto che ha provato a guardare l’All-Star Game, ma non è riuscita a terminarlo a causa della mancanza di impegno. Boston ha capito il suo punto di vista, perché in fin dei conti non è questa la strada che le All-Star della lega hanno deciso di percorrere.
Tuttavia, anche in una partita di campionato, il messaggio che le giocatrici volevano trasmettere non è stato sminuito. E non dovrebbe essere necessario un impegno al 100% durante un All-Star Game perché il messaggio abbia un significato.