In un gioco di rimandi, è la vincitrice dell’Eurobasket 2013 giocato a Lubiana, la Francia, ad affrontare gli uomini del Tricorno nell’ultimo incontro, che potrebbe consentire a questi ultimi di staccare il biglietto per il primo posto nel girone A. I Bleus sono avversari tosti, il cui basket è in crescita, come dimostrano le quattro medaglie ottenute dal 2011 in poi ne sono la prova: rispetto ai tempi in cui il grande giornalista sloveno Sergio Tavcar diceva che avevano un solo giocatore, Ostrowski, il movimento cestistico transalpino ha sviluppato una grande capacità di lavorare sui giovani, lanciandone a getto continuo.
Per l’inizio del match coach Kokoskov sceglie il consueto quintetto iniziale che sembra dargli più garanzie di equilibrio, comprendente Dragic, Blazic, Doncic, Muric e Vidmar. La Francia fin dalle prime battute vuole giocarsela al tiro piuttosto che cercare il post basso, ma in difesa non contesta i tiri sloveni, preferendo piuttosto un corpo a corpo aggressivo. Da parte sua, l’armata in verde inizia cercando di colpire dai lati, sia con dei pick&roll che con delle penetrazioni con scarico al tagliante che accorre dall’angolo. Mai come in questa occasione, la Slovenia appena recupera il rimbalzo difensivo parte subito in transizione rapida, molto probabilmente sapendo che non può controbilanciare la fisicità della Francia in un attacco a metà campo: così facendo, l’azione più ricercata dai bianco-verdi è il coast-to-coast verso il tabellone.
Comprendendo di aver bisogno di quanti più uomini possibili in partita, coach Kokoskov inizia a dar fondo alle proprie risorse. Più presto rispetto al solito entrano quindi in campo anche Nikolic e Dimec, oltre ai titolari aggiunti Randolph e Prepelic. Proprio quest’ultimo e Doncic trovano due sottomano di fila che danno un buon vantaggio alla prima curva, anche se a chiudere il quarto sul 28-22 è il reverse prendendo la linea di fondo messo a segno da Diaw.
Quasi lo stesso quintetto che ha chiuso la frazione iniziale mette piede in campo in quella successiva: solo Doncic lascia il campo a Cancar, cosicché il riferimento offensivo diventa Prepelic, che inizia subito con una tripla. Il +10 che costringe Vincent Collet a chiamare time out è però frutto di cinque punti di fila di Nikolic, che in quanto a solidità difensiva e fosforo in regia non fa rimpiangere Dragic. Ben presto anche il play degli Heat ritrova il campo, insieme Vidmar che rientra per aiutare contrastare l’atletismo francese e si concede altresì il tempo per attaccare il canestro partendo direttamente da oltre il perimetro.
L’asse play-pivot è come, di consueto, la base dell’attacco sloveno, capace di mettere in ritmo l’intero team in campo. A sorprendere in questa fase dell’incontro, è tuttavia la difesa dei bianco-verdi, considerevolmente efficace, che decidere di concedere il tiro da fuori agli avversari proteggendo l’area, venendone ripagata con un’imprecisione di questi ultimi. In generale sembra una serata no per molti dei Bleus, tra le cui fila inizia a serpeggiare un po’ di nervosismo. Senza strappi, ma un po’ alla volta, la Slovenia incrementa il gap in proprio favore. L’ultimo sussulto del primo tempo lo dà Dragic, la cui fiammata da oltre l’arco significa il 52-35 con cui le contendenti vanno alla pausa lunga.
Al ritorno in campo, la Francia perde Fournier per un prematuro quarto fallo ma guadagna due ottime posizioni in post basso, convertite in altrettanti canestri. Le penalità sono un problema però in particolar modo per la Slovenia, che dopo due minuti è già in bonus e con Vidmar a tre falli personali. Le cose si complicano ulteriormente sul canestro di De Colo dopo un dai-e-vai con Diaw, e sul successivo pick&roll tra il play e Lauvergne con schiacciata dal lungo, che assottiglia ancora il vantaggio dei mitteleuropei: coach Kokoskov decide a quel punto di parlarci sopra.
Time out che serve, se Prepelic prima infila una tripla dall’angolo e poi, sul lato opposto, serve Dimec per un comodo sottomano, con finta annessa. La palla persa transalpina con sottomano solitario di Dragic e l’incursione di quest’ultimo con apertura fuori per la bomba di Doncic rimettono la Slovenia sui giusti binari, inguaiando al contempo la Francia, che diventa imprecisa, al tiro, nell’esecuzione dei giochi e persino in contropiede.
Il gioco da tre punti di Randolph incrementa fino al +22 il vantaggio degli uomini del Tricorno, mentre i francesi danno ancora segni di inquietudine. La loro emorragia, che si allarga quando Cancar tocca il tap in che vuol dire un solo punto ancora dalle trenta lunghezze, viene parzialmente tamponata dal canestro da oltre i 6.75 da parte di Boris Diaw e da quello dal gomito di Seraphin. A chiudere le ultime battute della terza frazione, che si chiude 77-51. è, come già visto in precedenza, la second unit slovena, che comunque nel complesso a questo punto della disfida quasi triplica i punti a referto rispetto ai dirimpettai transalpini.
Proprio gli uomini dell’Esagono iniziano in modo incoraggiante il rettilineo finale, trovando tre volte, due da dentro e una da fuori, il fondo della retina. Coach Kokoskov non si fidandosi decide di rimandare in campo i suoi migliori elementi, che però non fermano il ritorno francese, costringendo il proprio tecnico a un time out. L’attacco dei bianco-verdi conferma in questo senso quel trend di ragionamento che lo ha pian piano caratterizzato nel corso della partita.
Il secondo fallo tecnico costringe Fournier, notevolmente stizzito da questa decisione, a dirigersi anzitempo verso gli spogliatoi, togliendo un’importante pedina alla Francia, che con lui in campo si era rifatta sotto, anche grazie a una difesa pressing allungata a tutto campo che aveva rallentato l’esecuzione dei giochi della Slovenia. Che ne approfitta, e pur soffrendo la rapidità di De Colo, riesce a controbattere con il senso della posizione di Vidmar sotto canestro, che gli frutta tanto punti segnati quanto falli guadagnati.
A due minuti e mezzo Dragic lascia il campo a Nikolic, meritandosi una standing ovation da parte dei propri tifosi, così come presto anche Vidmar è sostituito da Dimec. In cabina di regia trova spazio anche Rebec, che dimostra in questi scampoli di partita dimostra di cavarsela, nonostante la Francia continui a pressare a tutto campo malgrado il vantaggio sloveno sia ormai irrecuperabile. Sul tiro da tre di Dimec fuori misura, dopo che i bianco-verdi hanno spezzato l’ennesima difesa allungata degli avversari, si chiude l’incontro, sul punteggio di 95-78 a favore degli uomini di coach Kokoskov.