Serata di gloria per l’Olimpia Milano che al Forum di Assago centra la seconda vittoria consecutiva in Eurolega superando il Real Madrid con il punteggio di 85-76. Gli uomini di coach Ettore Messina nella cornice di festa per il saluto milanese a Sergio Rodriguez cancellano almeno parzialmente il pesante ko patito in LBA contro l’Aquila Trento e con questo successo agganciano proprio i blancos in graduatoria con un record di 3 vinte e 5 perse. Gli ospiti proseguono, invece, il digiuno europeo lontano dal WiZink Center e sono chiamati a una pronta reazione all’alba del terzo doppio turno in Eurolega della stagione.
Olimpia Milano-Real Madrid, l’analisi del match
Milano cancella una delle peggiori prestazioni nella sua recente storia sportiva e lo fa in modo convincente per tutti e 40′ i minuti di gioco. Già di per sè potrebbe essere quest’ultimo uno dei fattori che ha permesso il successo su un Real Madrid a tratti irriconoscibile e senza nervo. Concentrazione, intensità difensiva e ottimi tiri creati fanno parte del mix vitaminico che ha dato lo sprint vincente ai padroni di casa, al comando della contesa fin dal 8′ del primo parziale.
Dopo la prima prova di allungo targata Olimpia sul + 15 del secondo quarto (33-18), infatti, è a inizio degli ultimi 10′ che si materializza lo scarto decisivo per gli equilibri della gara. I padroni di casa con un mortifero parziale di 16-3 annientano un Real Madrid incapace di reagire dal punto di vista tecnico e soprattutto emotivo. Gli uomini di Chus Mateo lasciano agli avversari le redini dell’incontro con un linguaggio del corpo che non lascia trasparire nulla se non segnali di resa. Lo scarto finale non deve ingannare, con Milano che nel finale lascia i remi in barca (comprensibilmente) dopo aver toccato anche il +22 di massimo vantaggio (80-58).
Ottime percentuali al tiro pesante per la compagine milanese (12/29 contro l’8/30 ospite), mentre da rivedere il conto delle palle perse (14 con 8 delle quali nei primi due parziali). Un fondamentale nel quale inceppa negativamente anche il Real Madrid e che più di altri racconta l’andamento di una serata da dimenticare per i blancos. Milano vince senza un canestro dal campo di Mirotic e malgrado le assenza pesanti dei vari Shields e Nebo trova nella prova di squadra il segreto per scardinare la difesa avversaria, mai, va detto, apparsa troppo irresistibile.
Dimitrijevic brilla, Leday è glaciale e Mannion si regala un ottimo esordio
Il successo dell’Olimpia passa dalle mani di un Dimitrijevic da 22 punti (4/9 da tre) e da quelle di Zach Leday. L’ex Partizan fa le pentole e i coperchi della compagine di casa limitando ottimamente Tavares in difesa e chiudendo la sua prova offensiva con un bottino di 17 punti. Prova da vero leader per l’ex di serata Fabian Causeur (9 punti, 5 rimbalzi e 3 rubate), mentre Nico Mannion bagna la prima al Forum regalando sprazzi di talento e aria fresca nell’attacco Olimpia.
Dall’altra parte il Real paga la serata da dimenticare di Facundo Campazzo (2/10 dal campo), così come l’1/7 da tre di un Mario Hezonja a corrente alternata. Serge Ibaka è l’unico a dare segni di vita su entrambi le fasi e con il croato è il miglior realizzatore ospite con 13 punti.
Il tabellino della gara
Parziali singoli quarti: 24-16; 23-24; 15-15; 23-21
Parziali progressivi: 24-16; 47-40; 62-55; 85-76
Olimpia Milano: Dimitrijevic 22; Mannion 11; Causeur 9; Tonut 2; Bolmaro 7; Brooks 8; Leday 17; Ricci; Suigo n.e; Flaccadori n.e; Caruso; Miroitic 9. Coach: Ettore Messina.
Real Madrid: Duru n.e; Abalde 5; Campazzo 7; Rathan-Mayes 8; Gonzalez; Hezonja 13; Deck 11; Gueye n.e; Ibaka 13; Tavares 10; Llull 3; Ndiaye 6. Coach: Jesus Alfonso Mateo Diez.