Dopo la tredicesima giornata di Eurolega la classifica è più omogenea che mai. A parte le tre squadre in testa (ossia Anadolu Efes, FC Barcelona e Real Madrid) e le due in coda (Zalgiris Kaunas e Zenit S. Pietroburgo), c’è un gruppone con un record molto simile. Basta dunque poco per entrare nella zona playoff, ma è altrettanto facile esserne esclusi.
Up della tredicesima giornata di Eurolega
Scottie Wilbekin: la guardia statunitense ha realizzato la sua miglior prestazione stagionale in termini di valutazione (33) e assist (9). A queste cifre ha poi unito anche 22 punti, 5 rimbalzi, 3 palle recuperare e ben 8 falli subiti. Wilbekin sta guidando il Maccabi Fox Tel Aviv verso la qualificazione ai playoff, mancata lo scorso anno. In generale, la squadra di quest’anno sembra ben assemblata. Oltre a Wilbekin ci sono altri giocatori decisivi per gli israeliani: su tutti spicca Othello Hunter, che da ex della partita realizza il suo career-high (20 punti).
Devin Booker: il lungo americano sembra essersi totalmente ripreso dal terribile infortunio che lo aveva tenuto fuori dal campo per quasi tutta la scorsa stagione. Con la sua doppia doppia da 24 punti e 10 rimbalzi ha contribuito a porre fine alla striscia di 4 sconfitte consecutive del Khimki Moscow Region. È stato ben coadiuvato da Alexey Shved, il quale a sua volta ha sfiorato la doppia doppia (22 punti + 8 assist), Anthony Gill e Jonas Jerebko. Le valutazioni dei quattro giocatori appena citati, se sommate, equivalgono praticamente all’intera valutazione di squadra dei dodici giocatori dell’Alba Berlino, avversari del Khimki in questo turno.
Anadolu Efes: la squadra di coach Ergin Ataman conquista la settima vittoria consecutiva, sul campo del Fenerbahçe nel derby di Istanbul. Mattatore della partita è stato Krunoslav Simon: per il serbo 22 punti, 9 rimbalzi e 4 assist. Shane Larkin ha realizzato l’ennesimo ventello stagionale. Stranamente sottotono invece Vasilje Micic: evidentemente il play serbo è in un momento di calo fisico dato che sta giocando ininterrottamente da Agosto, quando ha disputato i Mondiali in Cina con la sua nazionale. Bisogna sottolineare il fatto che l’Efes è primo in classifica con unidici vittorie e due sole sconfitte nonostante le assenze di Bryant Dunston e Adrien Moerman, due giocatori che possono fare la differenza in ogni partita.
Down della tredicesima giornata
Zalgiris Kaunas: dopo aver parlato dell’Efes, eccoci all’estremo opposto: per la squadra di coach Sarunas Jasickevicius quella di ieri sera contro il Valencia Basket è stata la settima sconfitta consecutiva, l’ennesima davanti ai propri tifosi. Si può dunque parlare di crisi. L’innesto di Kc Rivers e l’addio di Alex Perez non hanno dato i frutti sperati; in aggiunta, i lituani hanno perso per infortunio Marius Grigonis, giocatore finora fondamentale. La prestazione contro il Valencia non è stata la peggiore vista finora, ma è evidente che manchi qualcosa che permetta allo Zalgiris di vincere qualche partita. Forse il miracolo dello scorso anno non sarà ripetibile.
CSKA Mosca: lo stesso discorso appena fatto per lo Zalgiris vale anche per i moscoviti. La squadra costruita dopo la smobilitazione estiva è comunque di alto livello, ma ad esempio fatica a gestire partite punto a punto come quella di giovedì a Tel Aviv. Il talento di Mike James e la solidità di Kyle Hines non sono sufficienti. Ron Baker e Kosta Koufos, dopo anni in NBA, sembrano inadeguati per il basket europeo. Resta pesantissima l’assenza dell’ala Will Clyburn.
Aaron White/ Shelvin Mack: un’altra coppia che delude, oltre a quella del CSKA citata in precedenza, è quella dei due americani dell’ Olimpia Milano. La guardia è rimasta sul parquet una decina di minuti, con qualche buono spunto offensivo ma disattenta in difesa; le voci che parlano di una sua possibile sostituzione, se confrontate con quanto dimostrato in campo, sembrano fondate. Indecifrabile invece la stagione fatta finora dall’ala ex-Zalgiris. Nonostante a Milano serva un 4 in rotazione, per far rifiatare Luis Scola, l’americano viene utilizzato pochissimo. Mai decisivo quando entra in campo, non ha ancora dato un segnale di vita.