Jeremy Hazell nasce a New York il 25 Marzo 1986; la sua carriera cestistica comincia molto tardi visto che da piccolo, gli sport preferiti erano il football e il baseball, poi con il passare del tempo è pian piano cresciuta la passione per la pallacanestro ed oggi eccoci qua a parlare di lui. Dopo i primi anni nel college, in cui ha collezionato cifre importanti (22 punti di media a partita) ha iniziato la sua carriera giocando un po’ in ogni parte del mondo. Si è trasferito prima in Venezuela, dove però non è mai riuscito a giocare per problemi di transfer, successivamente nella Repubblica Dominicana, prima di approdare in Lituania con la maglia del BC Juventus Utena, fino all’estate del 2014 quando viene contattato da Giorgio Valli, attuale coach della Virtus Bologna che trova in Hazell l’uomo su cui fare affidamento, vista la capacità di segnare con grande facilità.
Guardia tiratrice, ha una capacità di mettersi in ritmo molto facilmente, e se la Virtus Bologna ha raggiunto l’obiettivo Playoffs, con una giornata d’anticipo lo si deve soprattutto a lui. Nell’ultima partita infatti è stato protagonista assoluto di giornata con 33 punti in 33 minuti e tirando con percentuali pazzesche (75 % da 2 e 53% da 3). Oltre a questa incredibile performance, l’americano sta viaggiando comunque a cifre di tutto rispetto; 15.8 punti con oltre il 53% da 2 ai quali si aggiungono 3.1 rimbalzi e quasi 16 di valutazione a partita. Con Allan Ray, stanno giocando alla grande, il soprannome “Splash Brothers bolognesi”, in riferimento alla magnifica coppia Nba Curry e Thompson, ci sta alla grande per il campionato italiano, e occhio a sottovalutarli specialmente nei momenti caldi dei Playoffs.
Non tutto però è andato a meraviglia nella carriera di Hazell: infatti il 25 Dicembre 2010, all’uscita di un locale dopo aver cenato con degli amici, fu avvicinato da quattro malviventi che cercarono di rapinarlo e nella fuga fu colpito da un proiettile sotto l’ascella destra. Fortunatamente gli organi vitali furono evitati di un soffio e riuscì a salvarsi miracolosamente ma da quel giorno, ogni Natale, come racconta con le lacrime agli occhi, va in chiesa con la mamma per ringraziare Dio per come gli è andata bene quel giorno, visto il pericolo scampato davvero per un pelo.
Il suo idolo cestistico preferito rimane Kevin Durant, che ha sfidato in un campetto da strada a New York: nella sfida Hazell non andò affatto male, anzi segnò 44 punti; peccato che KD era già una macchina e ne mise a referto 66. Il sogno rimane quello di giocarci insieme un giorno, e sicuramente, qualora mantenga le cifre dell’ultimo mese, non è affatto irrealizzabile.
Per Lega Basket A Passion,
Mattia Picchi (Mattiapicchi on Twitter)