Home Eurolega Olimpia Milano, alla scoperta di David McCormack (VIDEO)

Olimpia Milano, alla scoperta di David McCormack (VIDEO)

di Stefano Giubertoni
David McCormack Olimpia Milano

L’Olimpia Milano ha sorpreso tutti ed ha annunciato l’arrivo David McCormack per completare il reparto dei lunghi: forse poco conosciuto, proveniente dal campionato turco, ma con un prestigioso e recente passato in NCAA. E se fosse un vero e proprio colpaccio?

Milano completa la rivoluzione sotto canestro e, dopo gli arrivi di LeDay, Nebo e Diop in sostituzione di Hines (che deve però ancora annunciare eventualmente il suo ritiro dal basket giocato), Melli e Voigtmann, aggiunge un altro tassello al reparto lunghi andando a prendersi in Turchia David McCormack, centro di 2.08 per 113 kg che ha fatto faville nel campionato turco e che ha costruito una sua solidissima reputazione nel quadriennio NCAA con Kansas, culminato col titolo 2022 vinto da assoluto protagonista.

Potenzialmente un colpaccio per il basket europeo, stranamente passato attraverso le maglie dello scouting dei grandi club di Eurolega negli anni passati ed approdato in Turchia per 2 stagioni, prima al Besiktas, poi al Darussafaka ed infine al Galatasaray. Perché stiamo parlando di un giocatore campione NCAA nel 2022, in una Final Four giocata da protagonista, portando i Jayhawks prima in finale con 25 punti ed infine al titolo con una doppia doppia da 15 e 10, sfiorando il titolo di MVP della manifestazione.

David McCormack: il gioco del centro dell’Olimpia Milano

Per un lungo poter lavorare quattro anni completi in uno dei programmi più prestigiosi del basket universitario americano ormai è una rarità, ma permette di crescere allenandosi ed acquisendo un bagaglio tecnico più completo, che permette al centro originario del Bronx di avere movimenti vicino a canestro da basket di altri tempi.

Completano il profilo un grande atletismo, fisicità ed intimidazione sotto canestro, qualcosa che a Milano mancava da lustri e che con McCormack e Nebo trova come forse mai a memoria di tifosi milanesi recenti.

Siamo comunque di fronte ad un giovane centro di 25 anni, capace di viaggiare a 14 punti e 10 rimbalzi nel competitivo campionato turco, tirando intorno al 60% dal campo ed oltre il 75% dai liberi, numeri di tutto rispetto.

Qualcuno probabilmente storcerà il naso pensando che un giocatore del genere, stella di un titolo NCAA, alla fine non sia stato scelto nemmeno al secondo al giro dal draft NBA, ma questo tipo di giocatori, centri classici sotto i 7 piedi, con poco range di tiro perimetrale e che escono persino tardi dal mondo universitario, non sembrano da tempo ormai incontrare il favore degli scouts NBA e trovano spesso la loro fortuna nel basket europeo.

Un percorso che in fondo lo accomuna peraltro al centro titolare Josh Nebo, anche lui con un buon passato universitario ed approdato in Israele per cominciare la sua carriera europea, rispetto al quale appare persino più dotato tecnicamente e per movimenti sotto canestro.

Gli arrivi di Nebo ed oggi di McCormack sembrano mostrare una chiara virata anche nella visione tecnica dell’Olimpia, praticamente priva di centri fisici, atletici e dominanti in tutte le ultime stagioni.

Gli uomini in questi ultimi anni sono stati certamente “lunghi”, ma relativamente “soft” sotto canestro, come Voigtmann, Poythress o Davies, mentre Hines, unico vero centro di ruolo, è sicuramente stato a Milano un giocatore straordinario per intelligenza cestistica, ma non più il dominante centro in miniatura che aveva dominato i suoi primi anni di basket europeo.

Olimpia Milano, uno sguardo al resto del roster

 Il reparto lunghi oggi invece, almeno sulla carta, è certamente da top team di Eurolega: una coppia di 5 come Nebo e McCormack per atletismo e fisicità non è certamente comune e la coppia di 4 Mirotic e LeDay rappresenta un mix perfetto anche in quel ruolo.

Senza dimenticare l’ulteriore profondità del frontcourt milanese anche per il campionato, con Diop e Caruso a completare le rotazioni e con, si spera, potenzialmente molti minuti in LBA.

Per un giudizio più completo bisognerà attendere di vedere come l’Olimpia completerà il roster con quello che sarà probabilmente l’ultimo tassello. Si andrà a completare il backcourt con un handler di livello, alternabile con Dimitrijevic in point e sacrificando Lo, o si opterà per un altro tipo di giocatore, magari capace di dare alternative in ala piccola a Shavon Shields?

Qualunque sia la scelta non mancheranno critiche e chi è abituato a brontolare continuerà a farlo anche quest’anno, visto che l’Olimpia ha comunque perso due giocatori fondamentali come Nicolò Melli e Devon Hall, oltre a Kyle Hines, leader emotivo dello spogliatoio che molto probabilmente si ritirerà. Da capire invece come si evolverà la situazione Shabazz Napier: la point-guard è ancora free agent e non ci sono molti rumors di mercato su di lui. Possibile, anche se non semplice, che l’ultimo tassello del roster milanese sarà la sua conferma.

Mentre però alcuni difetti strutturali l’anno scorso negli stessi giorni apparivano abbastanza evidenti e sono poi esplosi fin dall’inizio della stagione (tante ali grandi e nessun centro, una point guard palesemente inadeguata), altrettanto non si può dire quest’anno.

Ovviamente le incognite restano, perché resta da capire il livello di Dimitrjevic, Bolmaro e Brooks, ma oggi sfido chiunque a discutere la costruzione del roster milanese, quest’anno paradossalmente con grandissima solidità sotto canestro e qualche punto interrogativo nel backcourt.

Aspettiamo l’ultima mossa del front office per esprimere un giudizio definitivo, ma fin da ora si può dire che quanto portato avanti dall’Olimpia questa estate sia coerente con il processo di cambiamento e ringiovanimento del roster annunciato alla fine dell’ultima controversa stagione.

Comunque la si guardi gli obiettivi restano i soliti: vincere tutto in Italia ed andare il più lontano possibile nella post-season di Eurolega, sapendo che in questa competizione Milano, pur con le addizioni di uomini importanti sotto canestro, partirà dalla seconda fila dietro le spagnole, le greche e le turche.

 

You may also like

Lascia un commento