Anthony ‘Ant-Man’ Edwards si è dichiarato eleggibile per il Draft NBA 2020: è una shooting guard in uscita da Georgia. Ragazzo dal profilo fisico-atletico impressionate, infatti è un 6.5 piedi di altezza (196 cm) con 6.9 di wingspan per oltre 100 kg che, insieme ad una buona tecnica, è ritenuto uno dei migliori prospetti, se non il migliore di questa tornata. Partito da lontano e con un passato travagliato alle spalle nel giro di otto mesi, sua madre Yvette e sua nonna Shirley vengono a mancare a causa di un tumore. Dunque Anthony si getta a capofitto nel basket, allenandosi praticamente sempre per migliorare e coronare il suo sogno: giocare in NBA così da onorare la memoria delle sue donne di casa prematuramente scomparse. Non a caso il suo numero di maglia, il 5, è per ricordare il giorno della loro morte. Destino beffardo.
Passato in High school dalla Atlanta Holy Spirit Prep con cifre spaventose: 25.7 punti, 9.6 rimbalzi, 2.7 assist, 2.1 rubate e 1.1 stoppate di media, nonostante i numerosi prestigiosi college scelse la Georgia University, venendo definito il miglior prospetto cestistico dai tempi di Dominique Wilkins. Di sicuro un ragazzo che non passa inosservato, basti pensare al suo ‘pro-day’, ovvero la seduta di allenamento organizzata appositamente per mostrare le qualità delle future scelte. Un evento ideato e passato in diretta nazionale su ESPN 2 dalla sua agenzia di procura, ossia la nota Klutch Sports, che per pare passare ancora di più inosservata ha invitato molti dei suoi assistiti più famosi, fra i quali LeBron James, Anthony Davis, Trae Young e Draymond Green. Quest’ultimo, giocatore di quei Golden State Warriors che al prossimo draft hanno la scelta numero 2. Se Minnesota non dovesse prenderlo alla 1…A buoni intenditori poche parole.
Draft NBA 2020, Anthony Edwards: i pregi
Anthony Edwards ha trascorso una stagione da freshman fatta di alti e bassi, a causa anche di una team non proprio all’altezza delle sue capacità che spesso l’hanno portato a tener tanto il pallone e a tentare tiri difficili e contestati. Nonostante ciò sono indubbie le sue qualità.
E’ prima di tutto uno scorer, dotato di un bagaglio offensivo impressionante: già prima del college aveva dimostrato queste sue capacità di crearsi conclusioni, riuscendo a tirare dal palleggio andando a sia a destra che a sinistra con la stessa facilità. Dotato anche di una buona meccanica di tiro, di un buon footwork e di un pacchetto movimenti (stepback, fade away, crossover) niente male, lo rendono offensivamente un giocatore versatile in grado di attaccare in diversi modi e quindi difficilmente difendibile. Ha dimostrato di essere un buon tagliante, molto bravo nell’utilizzare la sua esplosività e i cambi di direzione per crearsi spazio lontano dalla palla e in un contesto costituito già di altre stelle a roster potrebbe essere un altro punto a suo favore. Golden State, se non fosse preso alla uno?!
Parliamo dunque di un ragazzo con un mix tecnico-atletico davvero sopra la norma per un 19enne, con un margine di sviluppo ancora molto ampio. Farà molto la differenza la testa e l’attitudine con cui si approccerà tra i grandi e quanto vorrà imparare dai più esperti. Un contesto sbagliato potrebbe essere nocivo per uno come lui, d’altro canto in un contesto fertile un talento come Ant-Man potrebbe sbocciare definitivamente.
I difetti della potenziale prima scelta al draft
Dunque perché avere anche un minimo dubbio che lui possa non essere la prima scelta?
Ha una shots selection molto rivedibile, per non dire scarsa. Si accontenta di tiri da tre o dal mid-range contestati, quando uno con il suo fisico potrebbe tranquillamente penetrare e arrivare al ferro con facilità. In stagione al college ha tirato da 3 con un pessimo 29.4% su oltre 8.1 tentativi a partita, un volume esagerato e spesso aveva poco senso. Il tocco e, come detto, la buona meccanica di tiro, fanno ben sperare. Chiaro è che il primo lavoro da fare su di lui, sarà proprio quello di limitare il volume dei tiri e di migliorarne l’efficienza della scelta.
Il profilo difensivo è sicuramente il più preoccupante. Per prima cosa possiede un IQ rivedibile e poca concentrazione, perché a volte esce dalla partita mentalmente. E questo è un bel problema, perché come detto ha tutti i mezzi fisici per essere un buon difensore on the ball. Anche come difesa di squadra è parecchio carente, spesso lo si trova sparso nel campo senza una corretta collocazione. Un peccato , perché quando è concentrato ha fatto vedere che sa muovere bene i piedi lateralmente e potrebbe quindi riuscire a difendere bene dall’uno al quattro in NBA a patto che appunto faccia click con la testa.
Paragoni e somiglianze
I paragoni sono andati da Dwayne Wade a Donovan Mitchell, che per struttura fisica e talento ha delle somiglianze, così come anche nei punti deboli: il decision making. Qualora riuscisse a limare i difetti, potremmo parlare di un ipotetico All-Star futuro. Ma serve comunque, tanto, tanto lavoro.
Che Anthony Edwards sia un ottimo prospetto è chiaro, ora deve solo aspettare il Draft NBA 2020, prima e l’inizio della stagione poi, per poter mostrare tutto il suo talento nella lega dei grandi.