I Sacramento Kings sono una della franchigie storiche della NBA, nella quale hanno militato alcuni dei migliori giocatori della Lega, ma da ben tredici anni non riescono a qualificarsi per i playoff. Nonostante l’ennesima esclusione dalla post-season, questa è stata una stagione molto positiva: l’ottimo lavoro al draft del general manager Vlade Divac, la crescita dei due giovani leader, Buddy Hield e De’Aaron Fox, e l’esperienza di Harrison Barnes, hanno permesso di gettare le basi per un futuro davvero promettente
SACRAMENTO KINGS: IL GIOCO
Il gioco dei Sacramento Kings è molto rapido, la palla passa principalmente dalla mani del giocatore più tecnico: Fox con 7.3 assist di media è un grandissimo passatore, spesso gioca il pick and roll con Marvin Bagley III (59.5% nel pitturato) sfruttando la sua fisicità e la sua ottima capacità di taglio in area. Con i suoi 17.3 punti di media è anche un temibile attaccante, capace di attaccare il ferro o di colpire con il tiro da dietro l’arco (36.8% in stagione). Hield invece con i suoi 20.8 punti di media è il miglior realizzatore della squadra, l’arma principale è il tiro da 3 punti che sta realizzando con percentuali mostruose (42.6%). Ai due Leader della squadra si aggiungono dei comprimari di altissimo livello: Harrison Barnes, giocatore di esperienza e campione NBA con i Golden State Warriors, attaccante davvero temibile sia spalle a canestro che da dietro l’arco, Bogdan Bogdanovic è un giocatore molto solido e ha disputato una splendida stagione in uscita dalla panchina (14.1 punti- 3.9 assist- 3.5 rimbalzi), e lo stesso Marvin Bagley al suo primo anno ha già dimostrato grandi cose sia in attacco (14.8 punti) che a rimbalzo (7.6). La fase offensiva non è sicuramente un problema per Sacramento che può attaccare in tutte le maniere: sia da dentro l’area con il 56.8 % nel pitturato e sia con il tiro da 3 punti che realizzano con il 37.7 % (quarti in NBA). Con 114.0 punti di media sono la nona squadra NBA per rating offensivo, il vero problema è la difesa: nonostante una buona propensione nel recupero palla (8.3 di media a partita) e le poche palle perse (13.4 di media) i Kings subiscono 113.4 canestri di media a partita, a causa della scarsa fisicità che si riversa anche nella statistica dei rimbalzi 45.4 di media a partita che la posizionano a metà della classifica NBA. Numeri troppo alti per una squadra che vuole competere ad alto livello
PROSPETTIVE FUTURE A SACRAMENTO?
La stagione si conclude con un ottimo nono posto ad Ovest che fa ben sperare per la stagione prossima. I Kings sono indubbiamente una squadra giovane e di enorme talento e la strada è sicuramente quella giusta. Il lavoro fatto da Divac nei precedenti draft è ottimo, ma per poter competere con le altre squadre e partecipare ai playoff sarebbe necessario aggiungere un paio di giocatori di esperienza su entrambi i lati del campo, per risolvere le partite più facilmente ed aiutare i giovani talenti della squadra a crescere più in fretta. Continuare con il grande lavoro fatto all’head coach poi è essenziale per dare continuità a questi ragazzi terribili. Da qui ripartire con “Dave” Joerger alla guida: dopo aver dimostrato di essere una delle squadre rivelazione, il prossimo anno sarà quello giusto per far quel salto in avanti decisivo e che molte franchigie nella storia NBA hanno faticato a compiere. Da bella promessa i Kings diventeranno una mina vagante anche in ottica playoffs? Lo scopriremo tra meno di un anno…