Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsChicago Bulls “Mi occuperò di Jimmy come Shaq ha fatto con me a Miami”

“Mi occuperò di Jimmy come Shaq ha fatto con me a Miami”

di Marco Tarantino
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In una recente intervista Dwyane Wade, appena approdato a Chicago, ha dichiarato che può fare con Jimmy Butler come Shaquille O’Neal ha fatto con lui quando lo raggiunse ai Miami Heat; diciamo che Flash ci sta mettendo del pepe, ma non è una novità, in quanto a personalità non ha nulla da invidiare a nessuno.

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Shaq e Dwyane Wade ai Miami Heat

Sicuramente i nuovi Bulls potranno contare su un veterano coi fiocchi, un “capitano” che può guidare la “nave” come pochi nella lega possono fare. Da qui, però, paragonare il suo impatto a quello che anni fa ci fu in quel di Miami all’arrivo di Shaq è veramente, ma veramente complicato.

Shaq è stato uno dei giocatori più dominanti della NBA, ma non solo per quanto riguarda gli anni in cui ci ha giocato, in tutta la storia della lega. Era in grado di segnare una grandissima quantità di punti dominando in lungo e in largo sotto canestro, nonostante fosse un pessimo tiratore ai liberi; era un formidabile stoppatore e come se non bastasse era bravissimo pure nel servire assist ai compagni.

Wade, attualmente non è così dominante e non può esserlo, però può sicuramente dare una svolta alla storia recente di una franchigia che non vince da quasi 20 anni. In una squadra di giovanissimi, con un grande giocatore come Butler e un play che quando è in giornata può fare davvero grandi cose, come Rondo, Wade può dare un’ulteriore svolta alla sua carriera.

Ci potrebbe essere un passaggio di testimone tra il nativo di Chicago e Butler, infatti quest’ultimo, con Wade al suo fianco, potrà soltanto migliorare le sue già ottime prestazioni e potrà fare quel definitivo salto di qualità, diventando così un vero e proprio leader.

Non è assolutamente necessario che Wade strafaccia, anzi, è sufficiente che doni la sua incalcolabile sapienza cestistica per l’intera squadra. E’ ovvio che non basta mettere soltanto Butler sotto la sua supervisione, deve dirigere tutti quanti, incitarli e spingerli a lottare.

Alle volte, mettersi al servizio della propria squadra non significa necessariamente dichiarare “forfait” ed essere un giocatore “finito”; gli anni passano per tutti e per un’atleta di questi livelli diventa difficile competere con l’atletismo dei più giovani. L’unico modo che ha a disposizione è quello di giocarsi le sue carte, sfruttando gli insegnamenti ricevuti in tutti gli anni di carriera.

Se Dwyane Wade sarà in grado di mettersi al servizio dei Bulls, guidandoli nella tortuosa corrida della Regular Season NBA, molto probabilmente riusciranno a raggiungere almeno i Playoffs, che negli ultimi anni la città di Chicago ha visto solo come un miraggio.

Ma di sicuro, non mancheranno giocate di talento e partite dove Dwyane Wade la farà da padrone, perché è un campione ed i campioni hanno sempre bellissime sorprese da riservare; il talento non si spegne mai.

Inoltre non possiamo dimenticare che la sua è stata una scelta di cuore, è tornato a casa e giocare per la propria città, può essere, ma sicuramente sarà, un grandissimo stimolo per lui.

Un nuovo vento sta per soffiare su “The Windy City”, il suo nome è Dwyane Tyarone Wade!

Per NBAPassion.com
Luca Previtali

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