Come cambia la vita per una squadra NBA in poco meno di due settimane.
Due settimane fa gli Washington Wizards erano sembravano al “nullpunkt” (absit iniuria verbis): Bradley Beal sull’orlo di una crisi nervosa, coach Scott Brooks in discussione, Russell Westbrook invecchiato di colpo.
La realtà è (anche) che gli Wizards sono stati la prima squadra a essere colpita duramente dal virus, con 6 giocatori positivi e uno stop forzato di oltre una settimana. Russell Westbrook si era presentato al training camp con i postumi di un infortunio muscolare eredità della bolla di Orlando e le sue condizioni fisiche – bastava guardarlo in campo – non erano neppure al 70% del solito Russ.
Oggi le cose vanno decisamente meglio. 5 vittorie di fila e alcune “teste” pregiate da esibire: Celtics, Nuggets e Los Angeles Lakers, stavolta ai tempi supplementari e allo Staples Center.
Nella vittoria per 127-124 Bradley Beal e Russell Westbrook hanno segnato 65 punti in due, Rui Hachimura ha retto lo scontro con LeBron James, la panchina con Robin Lopez e Deni Avdija è stata all’altezza con 33 punti segnati. La nota dolente sono le continue difficoltà offensive di Davis Bertans, giocatore involuto e con la pressione di un contratto principesco da sopportare.
Wizards, Brooks elogia Russell Westbrook: “Lui non trova mai scuse”
5 partite in cui Russell Westbrook soprattutto si è dimostrato giocatore nuovo. O meglio, il solito vecchio Russ, che però a Washington non avevano mai potuto ammirare prima.
Contro i Lakers Westbrook ha sfiorato la tripla doppia e chiuso con 32 punti, 14 rimbalzi e 9 assist con sole 2 palle perse, un solo tiro da tre punti tentato e 12 viaggi in lunetta (6 su 12 il totale) attaccando con costanza il ferro: “Qual è la differenza con l’inizio della stagione? Beh, ora posso correre e saltare, prima no“, così Russ sul suo infortunio di inizio anno.
Prima della partita a Los Angeles, coach Scott Brooks aveva speso parole di ammirazione per Westbrook e la sua determinazione a non trovare scuse: “Ha voluto giocare anche se era infortunato, spesso i giocatori veterani come lui stanno fuori se non sono al meglio ma lui no, è speciale“. Il roster degli Wizards (11-17) è abbastanza profondo anche senza Thomas Bryant, per puntare ai playoffs nella Eastern Conference nonostante un inizio da incubo, Bradley Beal è più tranquillo rispetto a due settimane fa ma non soddisfatto: “Vincere 5 partite di fila? Ci si sente bene, meglio. E’ anche vero però che non abbiamo fatto ancora nulla…“.
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