Nel quarto quarto della partita tra Golden State Warriors e Orlando Magic, Juan Toscano-Anderson in transizione scaglia la palla verso il compagno smarcato dal lato opposto del campo, poi senza attendere neppure che il tiro finisca in fondo alla retina, celebra il tiro da tre punti a bersaglio.
Facile, quando il compagno che hai servito si chiama Stephen Curry e ha già segnato 9 triple nella sua partita, su 16 tentativi.
Al Chase Center di San Francisco gli Warriors battono i Magic per 111-105 grazie ai 40 punti di Curry, punti che servono tutti a Golden State per avere la meglio su Orlando che nel terzo quarto di gioco conduce anche di 10 lunghezze di vantaggio.
I Magic hanno una lista infortunati infinita e giocano senza point guard (out Markelle Fultz, Cole Anthony, Michael Carter-Williams e anche il nuovo arrivato Frank Mason III), senza Evan Fournier e Aaron Gordon e si affidano a Nikola Vucevic, Terrence Ross e Dwane Bacon per cercare una vittoria in una stagione fin qui sfortunatissima.
E quasi ci riescono. I Golden State Warriors non stanno molto meglio, ancora senza Kevon Looney e James Wiseman e con un Eric Paschall non al meglio sono costretti a schierare Draymond Greene e Toscano-Anderson come lunghi d’emergenza. Per fortuna di coach Steve Kerr però, Stephen Curry gode di ottima salute.
10 su 19 al tiro da tre punti, 8 rimbalzi, 5 assist e 4 recuperi difensivi, la tripla che mette davanti nel punteggio definitivamente gli Warriors in una partita che rischiava di scivolare, e una prova da MVP, l’ennesima della sua stagione 2020\21.
Per il resto, la panchina dei Golden State Warriors in questo momento è troppo corta per avere un impatto, Andrew Wiggins è sempre stato un giocatore produttivo ma in questa stagione, per la prima volta, si sta rivelando anche efficace e Draymond Green sale di condizione gara dopo gara, e Golden State resta a 14-12 saldamente in corsa per i playoffs.
Warriors, Stephen Curry da 35 punti di media nelle ultime 8 partite
Ma tutto nasce da Steph.
Nelle ultime 8 partite, Curry sta viaggiando a oltre 35 punti di media e oltre il 50% al tiro da tre punti Nel quarto quarto contro i Magic si sono riviste scene che non si vedevano da un paio d’anni, con 3 giocatori di Orlando a inseguire Stephen Curry sui blocchi e un giocatre degli Warriors libero sotto canestro per due punti facili.
Alla domanda su un eventale premio di MVP (seppure in questo caso il record finale della squadra inciderà), Steph non risponde direttamente: “E’ come nel 2015, nel 2016, e così via, il campo parla da solo. Certamente essere citato nel discorso fa piacere, soprattutto dopo l’ultimo anno passato così. Durante l’anno succeda ciò che deve succedere, il mio lavoro è continuare a giocare al livello che ci si aspetta da me, che è molto vicino al top della lega“.
“Come non potrebbe essere considerato per l’MVP? Fa cose dell’altro mondo“, così Steve Kerr. Per Toscano-Anderson, l’ultimo di una lunga lista di giocatori colpiti dalle prodezze di Curry, “lui è come un video gioco, e noi siamo lì in panchina ad applaudire e a ridere“.
“Non so se sia la miglior striscia di partite della mia carriera, di certo è una delle migliori, al 100%. NOn faccio paragoni, sto dicendo da un po’ che mi sento bene, forte e in forma e voglio che resti così“.
Visualizza questo post su Instagram