Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsLA Clippers Chris Paul è furioso: “Noi Clippers non siamo una squadra”

Chris Paul è furioso: “Noi Clippers non siamo una squadra”

di Zeno Nesti
Los Angeles Clippers

In casa Los Angeles Clippers, dopo un’estate passata a cercare di capire quali sarebbero stati i colpi migliori per riscattare l’eliminazione subita dagli Houston Rockets nelle semifinali della Western Conference, sembra regnare il caos. Durante la pausa estiva sono arrivati molti nomi importanti, tre su tutti Paul Pierce, Josh Smith Lance ‘Born Ready’ Stephenson, che in teoria avrebbero dovuto portare Chris Paul e compagnia ai veritci della conference dell’ovest. Ma le cose non attualmente non sono proprio tutte rose e fiori.

Quando si decide di rifondare una squadra bisogna sempre accertarsi che i nuovi innesti siano compatibili tra loro, e soprattutto che siano d’accordo con il ruolo che gli viene proposto. Spesso il rischio è che i nuovi elementi non si amalghimino con i vecchi, così da creare spaccature divisioni all’interno dello spogliatoio. Dopo la sconfitta di sabato per 107-97 proprio contro i Rockets, CP3 ha rilasciato un’intervista, riportata da Chris Wlader su Thescore.com, in cui usa parole forti verso la sua squadra: “Noi non siamo una squadra e qualcuno dovrebbe preoccuparsi di questo.” Parole dure quelle del capitano dei losangelini, che vanno a sminuire il gran lavoro fatto in estate dalla dirigenza per costruire questa squadra. La rifirma di DeAndre Jordan aveva contribuito al processo di miglioramento del roster, così come gli acquisti fatti per rimpolpare la panchina, che fino alla passata stagione sembrava il vero punto debole della squadra di Doc Rivers.

Il record di 16 vittorie e 12 sconfitte porta i Clips al quarto posto ad ovest, ma a dispetto del record il gioco non sembra essere migliorato e l’armonia nello spogliatoio molto bassa. Paul Pierce è alla peggior stagione della carriera, i 16 minuti a partita concessi da Doc Rivers non sembrano accontentarlo, Stephenson ha un modo di interpretare la pallacanestro molto differente da quello sia del coach sia di CP3, e infatti i primi malumori sono arrivati all’inizio della stagione. Josh Smith non è il giocatore visto nel finale dei playoffs dell’anno passato. Anche Jamal Crawford sembra aver perso il piglio degli ultimi anni, non riuscendo quasi più a fare la differenza uscendo dalla panchina. L’unica nota positiva, o almeno la più positiva, è l’asse formato da Paul e da Blake Griffin, che invece sta avendo una stagione ottima condita da cifre spavetose.

A livello di talento la squadra di Steve Ballmer, non è seconda a nessuna nella lega. Il quintetto è di assoluto livello, con il miglior playmaker del NBA e uno tra i migliori 4 della lega, per non dimenticare JJ Reddick, tiratore di un livello che pochi team possono vantare di avere a disposizione. La panchina è anch’essa di alto livello, con giocatori che giocherebbero titolari in diverse squadre. Ora spetta a coach Rivers riuscire ad amalgamare il gruppo, a trovare un gioco che riesca ad esaltare tutte le qualità sia tecniche che morali dei suoi giocaotri, deve riuscire a far sentire tutti importanti e a non creare malumori interni. Le basi per giocare almeno le finali di conference ci sono, resta da vedere se tutti sono concentrati sullo stesso obiettivo, se così sara i Golden State Warriors avranno un rivale in più verso le Finals, se però non riusciranno a trovare l’equilibrio giusto sarà solamente un’altra stagione di rimpianti per i giocatori e i tifosi dei Clippers.

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