“Non me l’aspettavo, il basket di Matilde Villa“. Il titolo spiega già tutto e forse non serve spiegare più di tanto, ma One More Picture in collaborazione con RAI Documentari ha prodotto una docuserie che ha come protagonista la stellina del basket azzurro e della Reyer, con la regia di Nicola Conversa. Un prodotto bellissimo suddiviso in 4 episodi da circa trenta minuti l’uno, con la giocatrice lombarda protagonista e presa di esempio per passione, dedizione, capacità di illuminare ogni singola partita: è lei davvero il volto di un basket italiano che ha bisogno della sua semplicità per tornare a rinascere.
Una docuserie che si può trovare su RAIPLAY: un viaggio emotivo e visivo che farà innamorare gli appassionati della pallacanestro, mostrando come questo gioco possa essere fonte inesauribile di ispirazione e riscatto personale. I 4 episodi che compongono tale docuserie hanno l’obiettivo di rendere il basket affascinante ed accessibile anche a chi non lo conosce, raccontando storie di vita, sfida e successi legati a questo sport. Matilde Villa è l’ovvia protagonista di questo “racconto” che tratta anche il titolo mondiale del 3×3 e lo storico successo azzurro sugli USA in amichevole del 2004.
La docuserie con protagonista Matilde Villa: semplicità, emozione e passione
Davvero un gran prodotto, va sottolineato, detto ed ancora ripetuto. La docuserie con protagonista Matilde Villa è davvero molto ben riuscita, un piccolo capolavoro di 4 episodi che racconta una bella parte della carriera della giocatrice della Reyer, dagli inizi con la ginnastica artistica (non proprio il suo sport, come ha raccontato la mamma), fino alla crescita a Costa Masnaga sotto la guida sapiente di Paolo Seletti, uno dei grandi coach del panorama italiano. Ricordiamo che “Mati” è la più giovane italiana di sempre ad andare in WNBA senza passare dal college e venendo scelta proprio dal campionato italiano.
Una docuserie emozionante, con coach Seletti che da noi contattato ricorda i primi passi in A1 della classe 2004: pochi minuti negli inizi di carriera, con il tecnico ora a Faenza che contro Broni si affida ad una ragazza di 14 anni e mezzo (lei) ed una di 15 e mezzo (Vittoria Allievi) per mandare un segnale. Le due ragazzine con personalità aiutano Costa Masnaga a vincere, da lì “Mati” giocherà molti minuti, tutti i più importanti, con un career high di 21 punti contro Sesto San Giovanni. L’anno successivo è storia con i 36 punti realizzati nel novembre 2020 contro Sassari, cui fanno seguito i 38 del 2021 contro Campobasso: perno cruciale del team lombardo, l’azzurra ha fatto poi il “salto” sposando la causa della Reyer.
A proposito di Matilde Villa sono importanti le parole di coach Seletti in esclusiva a noi: “negli allenamenti ai più giovani si diceva di immaginarsi marcati da Chris Paul, LeBron James, Steph Curry. Ora io alle mie ragazze dico di immaginarsi marcate da Matilde. Questo intendo quando dico che ha girato la storia della pallacanestro, perché tutti sanno chi è, perché è la rappresentazione perfetta di una ragazza con doti fisiche normali che è riuscita a realizzare il suo sogno. E tutte la guardano, sognano di emularla. Per passione, dedizione, talento e perché è ragazza con un fisico normalissimo e non da supereroe: non è una super atleta, ma fa cose che nessuno saprebbe fare. E non vi nascondo che nel vedere questa docuserie mi è venuto da piangere in palestra. Non abbiamo ancora visto il meglio, ha 15 anni di carriera davanti. Ha tutto per essere il volto che rilancia il basket femminile su livelli che non vengono toccati da 30 anni”.
