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Diventeranno Famosi: Davide Moretti

di Francesco Fevola

Lettori ed amici di Serie A Beko Passion, nella nostra rubrica “Diventeranno Famosi” finora abbiamo raccontato le vicende di alcuni tra i migliori giovani che giocano nel massimo campionato dello “stivale”, spesso però la Serie A non è un torneo in cui i giovani hanno l’opportunità di giocare con continuità, abbiamo quindi deciso di allungare il nostro sguardo anche alle serie inferiori e al college basketball. Oggi il protagonista della nostra rubrica è: Davide Moretti.

Come in un film di Christopher Nolan partiamo dalla fine, Davide Moretti è il playmaker di riserva della De Longhi Treviso, unica squadra imbattuta in A2, gioca 17 minuti a partita mettendo a segno 6 punti di media col 54% da due punti e il 36% da tre a cui aggiunge 2.6 assist. È pur vero che le statistiche non sono gli unici aspetti da approfondire nel descrivere un giocatore, e a volte possono essere bugiarde e come ebbe a dire Benjamin Disraeli “There are three kinds of lies: lies, damned lies, and statistics”, ma i numeri di Moretti non sembrerebbero quelli di un giocatore di prima fascia anche tenendo presente che sono ottenuti in A2, e allora vi domanderete perché questa puntata è dedicata a lui; la risposta è molto semplice, Davide è nato nel ’98 e non ha nemmeno 18 anni.

Il ragazzo è alto 188 centimetri ed è un tiratore di razza; dopo un arresto, sugli scarichi, con una finta, non c’è un modo in cui non riesca a segnare, anche in entrata sa essere efficace grazie ai movimenti e ai cambi di velocità ma è quel tiro in sospensione la sua arma principale. Negli anni è migliorato nel palleggio e nei passaggi, così da rappresentare una sicurezza in cabina di regia per i compagni. In difesa vive di rubate sulle linee di passaggio “a la Ginobili”, uno dei suoi idoli cestistici insieme a Stephen the killer with the baby face” Curry  e suo padre Paolo Moretti.

Si Davide è figlio di Paolo, oggi coach di Varese, in passato guardia capace di imprese memorabili come la vittoria della  Coppa Italia nel ’91 con la maglia di una squadra di A2 (Verona), tre scudetti con la Virtus Bologna, 26 punti in un derby (di quelli che mancano molto in Serie A) con la Fortitudo, ma anche protagonista, suo malgrado di tanti momenti bui come l’infortunio al tendine d’Achille che nel ’95 lo portò ad abbandonare il campo durante le finali contro la Benetton Treviso. Un infortunio che condizionò la carriera di Moretti sr. che, dopo un lungo calvario tra Peristeri, Fortitudo e Siena in cui giocò poco, tornò in A2 nel ’99 a Roseto dove si espresse sui livelli dei bei tempi della Virtus, veleggiava sui 20 abbondanti a partita e raggiunse la promozione in Serie A. Ai tempi Paolo aveva 29 anni e tutto era pronto per un ritorno in grande stile in un campionato a cui uno del suo talento apparteneva, un ritorno che però non avvenne mai, a Paolo venne diagnosticata la leucemia che lo costrinse a ritirarsi dal basket giocato. La malattia però non allontana Moretti sr. dal mondo del gioco del dottor Naishmith, inizia infatti la carriera da coach che lo ha portato nella scorsa stagione ad allenare proprio il figlio Davide. Il ragazzo in un’intervista ad Italhoop ha dichiarato che la passione per la palla a spicchi gli è nata proprio con i video di suo padre,

Il playmaker di Treviso ha già ottenuto la convocazione in nazionale under 18 con cui la scorsa estate ha disputato i campionati europei, chiusi in doppia cifra, nel 2014 era stato anche selezionato per partecipare al Jordan Brand Camp di Barcellona, la vetrina dei migliori talenti del globo. La volontà di misurarsi con i più forti è forte nel figlio di Paolo, tanto che in più di un’intervista ha dichiarato che il suo obiettivo principale è la Nba, ma solo dopo aver vinto tre scudetti (indovinate quanti ne ha vinti il padre?).

Per Nba Passion

Francesco Fevola.

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