Game 37 Recap: Lakers–Kings
Allo Staples Center in scena il terzo episodio della serie stagionale tra Los Angeles Lakers (20–16) – vittoriosi in trasferta a Novembre – e Sacramento Kings (19–16), che hanno impattato al Golden 1 Center grazie al buzzer beater di Bogdanovic.
Dopo la beffa, i gialloviola sono crollati nel secondo tempo contro i L.A. Clippers, pagando – oltre al back–to–back – gli infortuni che hanno ridotto notevolmente le rotazioni. Con LeBron James e Rajon Rondo indisponibili, al termine dell’ultima gara sia Walton che Ball hanno predicato pazienza e la necessità che i lacustri si compattino e cerchino di elevare le proprie prestazioni.
Joerger non dispone del solo Marvin Bagley III e conferma gli starter di Sacramento: Fox, Hield, Shumpert, Bjelica e Cauley–Stein. Walton risponde con il recuperato McGee insieme a Zo, Hart, Ingram e Kuz.
Lakers–Kings, ottimo avvio di Hart
Come nelle sfide precedenti, il ritmo nei primi minuti della gara è elevato. Entrambe le contendenti cercano la conclusione dall’arco e la trovano con Hart & Kuz da una parte, Hield & Shumpert dall’altra.
Nel mentre lo Staples Center si accende per l’arrivo di LeBron James, che decide di trascorrere la sera del suo compleanno al fianco dei compagni.
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Rispetto alle ultime uscite, Ingram attacca meglio, riducendo le forzature e leggendo i movimenti della difesa e dei compagni. Tiny Dog serve prima Hart e poi Kuzma sul perimetro, 20 pari a poco più di metà quarto.
Entra il game–winner del Golden 1 Center – Bogdanovic – che trova subito la via del canestro, così come Josh Hart, ancora a segno…
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…dall’arco e dalla lunetta. Doppia cifra per l’esterno lacustre, 27–26 a 2’51” dalla fine della frazione.
Nonostante il troppo spazio concesso a Koufos, Tyson Chandler riesce ad essere un fattore in attacco costruendo possessi extra a rimbalzo. Il veterano gialloviola segna due volte, schiaccia l’alley–oop alzato da B.I e genera la seconda chance chiusa dalla tripla di Stephenson.
Il neo entrato KCP è subito positivo e dopo un jumper segna la tripla che chiude il periodo, 31–37.
Buona circolazione per i Lakers, che assistono 9 dei 14 canestri realizzati e con grazie alle seconde chance (5) riescono a concludere sette volte in più degli avversari.
Lakers–Kings, Fox e Bogdanovic inarrestabili
Sacramento capitalizza al massimo i rimbalzi offensivi – tre, con sette punti – grazie alla tripla Bogdanovic, cui risponde subito Born Ready.
I Kings scelgono la via small con Bjelica unico lungo, Walton risponde, un po’ a sorpresa, schierando Williams – con Zo, KCP, Lance e Kuz – con lo scopo di non sguarnire completamente il pitturato utilizzando il più mobile tra i lunghi disponibili.
Fox segna e serve BB, il serbo poi stoppa KCP e lancia la transizione chiusa dalla tripla di Ben McLemore, 39–41 e timeout per coach Luke Walton.
Al rientro Lance Stephenson ferma il parziale di Sacto con un circus shot messo a segno dopo aver seguito la propria tripla fallita.
La difesa dei Lakers però continua a non essere all’altezza, contestando poco le conclusioni avversarie – 12 assist ed oltre il 60% dal campo e dall’arco per Fox e co. – oltre a subire tagli e facili transizioni.
Ball risponde ai canestri di Bogdan Bogdanovic e tiene a contatto i suoi, Walton – finalmente – toglie il modesto JWIII ma resta small inserendo Ingram. Il prodotto di Duke innesca subito Hart, che pareggia a quota 50 a 6’54” dall’intervallo lungo.
Si ricompongono i quintetti iniziali, Josh – come contro i Clippers – prova a prendersi maggiori responsabilità offensive attaccando maggiormente il canestro. L’esterno non converte un and–one, Cauley–Stein si.
Ingram e Ball costruiscono e chiudono…
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…una bella transizione, prima del sorpasso firmato da Hart (17) a 4’27” dalla fine del tempo, 56–55.
I lacustri sprecano un paio di transizioni e Sacto torna subito in vantaggio grazie a De’Aaron Fox che segna prima in transizione e poi schiaccia sfruttando una leggerezza di Hart.
Il prodotto di Kentucky segna ancora e con il supporto di BB ed Hield – 35 per il trio di esterni – costruisce l’allungo dei neroviola (+6). Ball sbaglia entrambi i liberi, Ingram chiude il tempo, 64–68.
Lakers incapaci di contenere Fox & BB nella frazione, autori di 22 punti e 6 assist in coppia. Inoltre i californiani sembrano scarichi, incapaci di opporsi con energia soprattutto in difesa.
Lakers–Kings, KCP on fire ?
Al rientro dalle locker room, Lonzo Ball prova a prendere il controllo dell’attacco lacustre, servendo JaVale McGee – l’ex Warriors non è ancora al meglio, ma stoppa WCS – prima di segnare il canestro del –2.
Ma i Lakers continuano a difendere male e concedono troppo facilmente la transizione ai Kings. Fox commette due falli in due secondi su Ball, ma Zo sbaglia ancora entrambi i liberi. Bjelica e Ferrell colpiscono prima e dopo il canestro di Lonzo per il 72–81 a 6’37” dalla fine del quarto.
Walton schiera Svi – reduce da una prestazione da 47 punti con i South Bay Lakers – con KCP, Hart, B.I. e Kuz preferendo sguarnire la frontline a favore di una maggiore velocità di esecuzione. La scelta paga, Kentavious Caldwell–Pope converte l’and–one e segna dall’arco, 80–85 e timeout per coach Dave Joerger.
Finalmente si rivede la difesa allo Staples: Kuz bene su Bjelica, B.I. stoppa Ferrell e di squadra i lacustri costringono Sacramento all’infrazione dei 24”. I gialloviola trovano il pareggio con la terza tripla di KCP ed il sorpasso con il libero di Ingram.
Gli ospiti smuovono il punteggio con la tripla di Hield, cui risponde immediatamente Kyle Kuzma. Brandon – 9 assist per lui – continua a cercare i compagni, ma Kuz e Svi sbagliano dall’arco.
Chandler commette due falli in attacco, Justin Jackson segna dall’arco, risponde – da distanza siderale – KCP, prima della tripla di Bogdanovic che chiude la frazione, 92–96.
Lakers–Kings, Ingram guida la rimonta
KCP ci prova ancora ma sbaglia due triple in avvio di quarto, non sbagliano Buddy Hield – quarta della gara – e Ball, 97–101.
Pope si raccende segnando sullo scarico di Zo…
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…ma l’ex Pistons poi – dopo un bel recupero su Fox – fallisce clamorosamente il facile layup del sorpasso.
Hart dalla lunetta (1/2, 8/16 di squadra) pareggia ma il lacustri calano in difesa e concedono due facili canestri a Willie Cauley–Stein ed Hield, 101–105 ad otto minuti dal termine
Rientrano Ingram, Kuz e Chandler. Brandon va subito a segno ed – in versione Slenderman – chiude su Bogdanovic prima e su Fox, in aiuto, poi. De’Aaron segna il +7, risponde Kuzma dall’arco, 106–110 a quattro minuti dal termine.
Ingram penetra e dopo uno spin move…
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…dimezza lo svantaggio. Joerger interrompe il rientro dei gialloviola ma Brandon Ingram è scatenato, prima segna il jumper del pareggio, poi la tripla ??? del sorpasso che fa esplodere lo Staples Center…
#LakeShow with the lead! pic.twitter.com/7qOidQNWkW
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…e Lebron, 113–110 a 2’13” dalla fine.
Fox sbaglia, KCP no. Ingram regala due punti a Shumpert, Hart attacca e segna. I Kings non trovano più la via del canestro, Pope e Kuzma non sbagliano dalla lunetta, 121–112 il finale.
Lakers–Kings, tre gialloviola oltre i venti
Probabilmente la miglior gara della stagione per Ingram, che non forza quasi mai e cerca sempra di coinvolgere i compagni: direttamente, con l’efficace drive & dish, ed indirettamente, liberando col blocco diverse volte Hart. Brandon chiude con ventuno punti – 9/13 dal campo, una tripla, 2/4 ai liberi –, sette rimbalzi, nove assist, tre perse una stoppata ed un recupero.
Kuzma sfonda ancora la soglia dei 40 minuti giocati e probabilmente ne risente in lucidità. Per Kyle 18+9+6 con 5/17 al tiro e quattro triple.
Tutt’altro Ball rispetto alla gara di Sacramento. Lonzo soffre Fox ed è impreciso al tiro, nonostante qualche buona intuizione da far brillare gli occhi. Per Zo, 13+2+6 con 1/6 dall’arco e 0/4 ai liberi.
Ottima prova per Hart, efficace in attacco sia dall’arco (3/8) che attaccando il ferro. Josh chiude con 22 punti (8/14), 7 rimbalzi, 3 assist, 2 perse ed altrettanti recuperi.
Bene dalla panca KCP (26, 9/21, 5 triple), che forse esagera dall’arco – ben 13 tentativi – ma segna nei momenti importanti della gara. McGee (8+12) soffre, non essendo ancora al meglio, mentre Chandler (6+8) esagera con i blocchi ma si fa sentire a rimbalzo ed in difesa.

Tyson Chandler, Los Angeles Lakers vs Sacramento Kings at Staples Center (Ty Nowell, Lakers.com)
Lance inizia bene, salvo poi sprofondare nelle sue lacune. Pochi minuti per Svi e Williams.
I Kings si poggiano per tutta la gara sul trio degli esterni: Fox (26+4+7, 12/19), Hield (21, 7/17 e tre triple) e Bogdanovic (21+5+4, 9/18). WCS lotta sotto le plance (11+12) mentre Shumpert dopo l’exploit (6/8 dall’arco) dellasfida precedente torna sulla terra (3/12, 1/7 dall’arco).
Lakers–Kings, fondamentale la difesa nel finale
Dopo un buon primo quarto, i Lakers hanno faticato nella parte centrale, concedendo facili canestri ai Kings soprattutto in transizione, fase del gioco in cui Sacramento guida la Lega.
Una maggiore attenzione difensiva e l’aver speso le ultime energie residue, ha consentito ai lacustri di rientrare e portare a casa il successo: dopo aver concesso 96 punti nei primi tre quarti, Ingram e compagni ha tenuto gli avversari a quota 18 negli ultimi dodici minuti, con 8/24 dal campo e 1/10 dall’arco.
Sull’importanza della fase difensiva si sofferma KCP al termine della gara:
<Dobbiamo essere più aggressivi in difesa. Impedire la transizione agli avversari, per facili canestri.>
<Dobbiamo essere disciplinati e controllare i rimbalzi. Ci siamo riusciti in parte nel secondo tempo, quando non abbiamo più concesso seconde opportunità ai Kings.>
Nell’ultima gara del 2018, i gialloviola trovano il primo successo senza James.

Tyson Chandler, LeBron James and Rajon Rondo. Los Angeles Lakers vs Sacramento Kings at Staples Center (Andrew D. Bernstein, NBAE via Getty Images)
Nel giorno del suo compleanno, LeBron ha ricevuto un regalo molto gradito: il primo successo – dopo tredici sconfitte consecutive – negli ultimi tre anni ottenuto da una sua squadra senza che scendesse in campo.
I Los Angeles Lakers tornano in campo nella notte – 4:30 italiane – tra Mercoledì 2 e Giovedì 3 Gennaio 2019, allo Staples Center arrivano gli Oklahoma City Thunder.