La Slovenia, come l’Italia, si è qualificata in questa finestra alla fase finale di EuroBasket 2025, ed ora però bisognerà risolvere la questione legata a Daniel Gafford, che è un po’ l’elefante nella stanza per la nazionale campione d’Europa nel 2017. Il centro ex Washington Wizards potrebbe essere l’ennesimo naturalizzato della nazionale slava: Gafford verrebbe infatti dopo Mike Tobey, Anthony Randolph e Josh Nebo e, nonostante questi tre abbiano comunque fatto bene con la Slovenia, il lungo dell’Arkansas farebbe fare un salto di qualità importante e necessario alla squadra.
Infatti la Slovenia, dopo essere andata incontro al declino di due colonne come Klemen Prepelic e Goran Dragic è apparsa molto in difficoltà al Preolimpico della passata estate, dove l’aggiunta di un ottimo Nebo non è bastata per evitare l’eliminazione contro la Grecia, in una partita che ha visto Doncic e compagni essere letteralmente spazzati via in una gara finita per 96-68.
L’aggiunta di Gafford, con il quale Luka ha già dimostrato di avere un’intesa immacolata nei pick and roll ai Dallas Mavericks, potrebbe in qualche modo fermare questa emorragia e dopo le dichiarazioni del classe 1998 rilasciate a Grant Asfeth del DallasHoopsJournal la pista appare tutto fuorché non percorribile.
Slovenia, le dichiarazioni di Daniel Gafford
Il centro ha parlato di come si tratti soprattutto di una questione legata al tempismo della manifestazione: “È stata una cosa che ho preso in considerazione già l’estate scorsa, ma è soprattutto una questione di tempismo per me, voglio passare la maggior parte del mio tempo libero insieme alla mia famiglia”
Il lungo poi ha sottolineato come giocare in nazionale con Doncic il loro già ottimo rapporto diventerebbe ancora più stretto, dal momento in cui l’ex Bulls potrebbe approfondire sulle origini del compagno: “Penso che sarebbe grandioso. Abbiamo già un ottimo rapporto ma fare una cosa simile lo porterebbe al livello successivo“. Ha spiegato. “Avrei la possibilità di conoscere il suo background, scoprire da dove viene e capire come ha cominciato la sua carriera professionistica. Ci aiuterebbe a connetterci ancora di più.“
Gafford si è anche soffermato di come sarebbe giocare senza la regola dei tre secondi difensivi, che non esiste in campo FIBA: “Sarebbe grandioso, mi porterebbe ai tempi del liceo dove potevo stazionare nel pitturato e aspettare lì per il resto dell’azione. Sarei sicuramente eccitato a riguardo”