Steph Curry ha dato una rinfrescata alla sua bio sul suo account Instagram, e ha sostituito la dicitura “guard for the Golden State Warriors” con quella “olympic gold medalist” dopo la vittoria dell’oro olimpico con Team USA.
Il primo oro olimpico della carriera luminosa di Steph, che a 36 anni è finalmente riuscito a giocare alle Olimpiadi dopo le edizioni perse a Londra e soprattutto Rio de Janeiro e Tokyo. Curry aveva già vinto due Mondiali FIBA (2010 e 2014) con la nazionale, l’alloro olimpico era l’unico trofeo di prestigio che mancava in bacheca.
Nessun allarme però per i tifosi di Golden State, Steph non ha rimosso alcun contenuto associato ai Golden State Warriors al contrario di quando aveva fatto Klay Thompson prima della free agency. Una situazione diversa per Klay, con la separazione da Golden State nell’aria da settimane. Curry non ha mai manifestato alcuna intenzione di lasciare gli Warriors, la sua unica squadra NBA in 15 anni, anche in un periodo di transizione per la franchigia. E su X, che dà più spazio per la propria bio, ha aggiunto “gold medalist” senza rimuovere gli Warriors…
Con l’addio di Thompson è finita l’era degli “splash brothers”, Golden State ha scelto di fare un mercato oculato con giocatori di ruolo e veterani come Kyle Anderson, Buddy Hield e De’Anthoy Melton e non ha voluto spingere con gli Utah Jazz una trattativa già difficile in partenza per l’All-Star Lauri Markkanen. Prima delle Olimpiadi, Curry aveva parlato del suo finale di carriera e avvisato Golden State che la sua priorità resterà quella di giocare per provare a vincere ogni anno. La stagione NBA 2024-25 sarà la prima prova per Steph e GSW.
