Sotto la parola dominio, sul vocabolario, metteteci la foto di team USA: semplicemente di un altro pianeta. Dura soltanto un quarto la resistenza dell’Australia, poi si scioglie come neve al sole sotto i colpi di Stewart, Wilson e Young. Gli Stati Uniti vincono la loro 60esima partita consecutiva alle Olimpiadi e si qualificano alla finale per l’ottava volta di fila. Domenica alle 15:30 sfideranno la vincente di Francia-Belgio. L’Australia, alle 11:30, potrà consolarsi con la possibilità di tornare sul podio a distanza di 16 anni dall’ultima volta.
STATI UNITI – AUSTRALIA 85-64
(20-16), (25-11), (21-13), (19-24)
Sulla carta, c’erano tutti gli elementi perché questa fosse una partita avvincente: l’ennesimo capitolo della sfida tra due superpotenze del basket femminile, la sfida tra coach Reeve e coach Brondello, rivali anche in WNBA, l’ultima apparizione olimpica per Diana Taurasi e Lauren Jackson, giunte rispettivamente alla sesta e alla quinta Olimpiade.
In realtà, il primo quarto è l’unica frazione realmente godibile di una partita in cui non c’è stata storia. Gray in cabina di regia fa vedere cose divine, Young prosegue il suo ottimo stato di forma, Stewart è la solita regina dell’efficienza. L’Australia prova a tenere botta con Smith e Magden e riesce a chiudere sul -4 i primi dieci minuti (20-16).
Non è che una mera illusione: un parziale di 12-0 nei primi quattro minuti del secondo quarto spazza via le speranze australiane di restare aggrappate a questa partita (32-16). Dopo un’eternità, Whitcom sblocca le Opals, ma team USA è una corazzata che fa male, malissimo in transizione e con Breanna Stewart firma il +21 (45-24). La tripla di Magden, buona solo per il morale, fissa il 45-27 con cui si va all’intervallo.
Partita a senso unico che prosegue nella ripresa, con le australiane che faticano tantissimo a trovare la via del canestro e le solite Stewart, Wilson e Young a punire ogni errore, magistralmente dirette da Chelsea Gray. Sul +27 per le americane (63-36), la partita è già ampiamente in ghiaccio, e coach Brondello inizia a svuotare la panchina pensando già al match per il bronzo.
Proprio dalla panchina arriva una delle poche note liete per l’Australia: gli 11 punti di Isobel Borlase, la più giovane in campo, che ci mette voglia e coraggio. Ma siamo già ampiamente in garbage time: finisce 85-64 tra gli applausi di un pubblico d’eccezione – presenti, tra gli altri, Sue Bird, Carmelo Anthony e i colleghi della squadra maschile. Gli Stati Uniti sono in finale per l’ottava volta consecutiva, certificando 28 anni di dominio olimpico. Ancora una partita da MVP per Breanna Stewart, con 16 punti, 6 rimbalzi e 5 assist. In doppia cifra per l’Australia Borlase, Magden e Tolo.