Sabato scorso, Samardo Samuels è stato arrestato a Milano, presso uno stabile di via Valtellina. E il motivo fa emergere una storia alquanto complessa.
Una famiglia, rintanata nel seminterrato dell’edificio, ha chiamato il 112. I carabinieri sono intervenuti sul posto e hanno trovato il 36enne in cortile, intento a bere alcolici e ascoltare musica a tutto volume, in compagnia del suo cane corso (senza museruola).
Dopo i controlli nella banca dati, gli inquirenti hanno scoperto che le tensioni erano esplose lo scorso ottobre, con segnalazioni di urla, atteggiamenti minacciosi e problemi legati al suo cane corso. Il tutto si andava ad aggiungersi a un procedimento in corso per atti persecutori e divieto di avvicinamento, violato proprio nei confronti del padre di famiglia che, nel frattempo, ha potuto lasciare il seminterrato dove era tenuto in “ostaggio” con i suoi congiunti.
Il problema? Il caso non era l’unico. Il giamaicano è stato portato in caserma, dove si sono presentati altri tre residenti per sporgere denuncia.
Dal 23 febbraio al 6 marzo sono stati infatti ben cinque gli interventi di polizia o carabinieri nel condominio, uno dei quali a causa di un’aggressione da parte di Samuels nei confronti di un corriere, per impedire la consegna di un pacco ad un residente.
E i messaggi, trovati dagli inquirenti sulla chat Whatsapp che gli altri condomini hanno creato, rendono l’idea della gravità della situazione. Messaggi che raccontano cosa accadeva nel cortile interno, monopolizzato dal giamaicano e dal suo cane corso, perennemente senza guinzaglio. Messaggi che descrivono il clima di paura tra gli abitanti, con la speranza che le cose potessero cambiare.
“Mi ha appena detto che Samuels ha aggredito di nuova mia sorella. Mi ha chiamato piangendo, dicendomi che era con mia madre e dai carabinieri” si legge. “Sono appena uscita e ho incontrato Samuels che rientrava barcollante. Mi ha fermato sulle scale chiedendo se vivevo qua. Ho risposto di sì e lui mi ha urlato in inglese che devo salutare e che sono una maleducata. Mi spavento moltissimo ogni volta che lo incontro” scrive un’altra persona.
Nei racconti, infatti, torna spesso il molosso di Samuels. “Appena sono uscita nel cortile il suo cane mi è saltato addosso. Ho cominciato a urlare di tenerlo e lui se ne fregava, come al suo solito. Io ho chiamato il 112, tremavo dall’indignazione” dice una residente.
La chat comune serviva poi a segnalarsi a vicenda la “posizione” dell’ex cestista in un determinato momento della giornata. “Scusate, io starei rientrando a casa, mi sapete dire se c’è ancora qualcuno? Insomma, se si può entrare o meglio di no?”, oppure: “È di nuovo in cortile, chi lo dice a mia figlia adesso?” si è chiesta la mamma di una bambina, terrorizzata che l’ex campione potesse fare del male al papà. O, ancora: “Stanotte un incubo, ora lo sento giù, nella sua proprietà, a picchiare con la forza i muri probabilmente”.
Dopo l’arresto, Samuels è stato rilasciato senza misure cautelari. Il tribunale ha convalidato l’arresto del giamaicano ma non per l’accusa di stalking, limitandosi alla violazione del divieto di avvicinamento a due residenti. Samuels è tornato nella sua abitazione in via Valtellina, ma solo per recuperare le sue cose. L’ex cestista ha infatti fatto le valigie martedì pomeriggio. Ha caricato alcuni pacchi, la bici, il monopattino e il suo cane corso su una macchina verde, mentre lui si è allontanato a piedi, abbandonando lo stabile, che verrà venduto o affittato.
Sam Sam si è trasferito temporaneamente in un hotel di Milano, in attesa di trovare una nuova casa. I vicini, ora, tirano un sospiro di sollievo e gioiscono per non dover più vivere come “ostaggi” in casa propria. Inoltre, ora, la distanza di 500 metri (che da febbraio Samuels avrebbe dovuto tenere dalle persone offese) potrà e dovrà essere rispettata.
“È un grande sollievo” dicono. “Possiamo finalmente tornare a vivere tranquilli e a fare una vita normale. Mia figlia stamattina è scesa serena a buttare la spazzatura. Sono stati i primi giorni tranquilli da ottobre”.
Il prossimo 23 aprile ci sarà una nuova udienza in tribunale per il 36enne, difeso dall’avvocato Valentina Di Maro.