Secondo l’autorevole Chris Haynes di Yahoo Sports vi sarebbe tra i giocatori dei Los Angeles Lakers uno stato di crescente imbarazzo sull’empasse in cui la squadra si trova al momento.
A poco più di un mese dal draft NBA 2019 ed a due mesi dall’apertura della free agency 2019, i Lakers sono ancora privi di capo allenatore staff tecnico. Le trattative con Tyronn Lue paiono essere definitivamente tramontate a causa del mancato accordo su durata ed entità del contratto.
Dopo l’addio improvviso di Magic Johnson, i vertici giallo-viola hanno deciso di confermare e dare piena fiducia al general manager ed ex braccio destro di Magic Rob Pelinka, ed i colloqui di selezione del nuovo capo allenatore sono da settimane portati avanti da Pelinka e la vecchia gloria ed ex assistente allenatore Kurt Rambis (oggi consulente).
“Posso dire che alcuni giocatori (dei Lakers, ndr) con cui ho parlato” Così Haynes “Hanno parlato di situazione imbarazzante. I giocatori dei Los Angeles Lakers definiscono imbarazzante, e difficile da spiegare l’attuale situazione in casa Lakers, proprio così“.
Is Jeanie Buss losing respect and credibility as an owner? Lakers players say they're "embarrassed" by what the team is doing.@ChrisBHaynes sits with @aborgestv on @YahooSports to explain how the Ty Lue situation fell apart.
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— Sandeep Chandok (@sandeepchandok) May 10, 2019
Il capo allenatore “in pectore” Tyronn Lue, ex allenatore di LeBron James ai Cleveland Cavaliers, ha rifiutato una proposta da 18 milioni e 3 anni di contratto, durata ritenuta insufficiente da Lue, campione NBA 2016 a Cleveland.
I Lakers avrebbero voluto affiancare a Lue uno staff tecnico dai nomi altisonanti: Frank Vogel e Jason Kidd i nomi spesi per un’eventuale incarico, sebbene l’ex stella NBA ed ex head coach di Milwaukee bucks e Brooklyn Nets potrebbe essere ancora in corsa per l’incarico di capo allenatore.
Come riportato da Tim MacMahon di ESPN, la trattativa con Tyronn Lue, ad oggi conclusa, potrebbe però riaprirsi: l’ottima reputazione di cui l’ex assistente allenatore di coach Doc Rivers, un ex Lakers da giocatore, ed i “buoni uffici” di LeBron James inviterebbero a non considerare chiuso ogni spazio di manovra.